Siria, sanzioni Usa contro il regime: colpiti anche Assad e la moglie Asma
Washington, 17 giu. (Adnkronos) - Gli Stati Uniti hanno annunciato l'avvio di una "campagna di pressione politica ed economica" contro il regime siriano, sanzionando 39 tra individui ed entità tra cui il presidente Bashar al-Assad e sua moglie Asma. Le sanzioni sono state imposte nel quadro del 'Caesar Syria Civilian Protection Act'.
"Prevediamo molte altre sanzioni e non ci fermeremo fino a quando Assad e il suo regime non metteranno fine alla loro guerra inutile e brutale contro il popolo siriano", ha commentato il capo della diplomazia americana, Mike Pompeo, in una nota.
Mentre le precedenti sanzioni americane avevano colpito soprattutto il governo di Damasco, il 'Caesar Act' prende di mira individui, enti e società - sia siriane che straniere - accusate di sostenere le attività militari in Siria di Assad e dei suoi alleati: Russia, Iran e i libanesi di Hezbollah. Le sanzioni colpiscono anche i settori dell'Oil&Gas e delle costruzioni.
Intanto la Banca Centrale siriana ha rivisto il tasso di cambio ufficiale con il dollaro Usa, portandolo da 704 Lire siriane a 1.256, come riferisce una nota dell'Istituto sul suo canale Telegram. Secondo l'agenzia 'Dpa', al mercato nero di Damasco un dollaro americano è scambiato con 2.700 Lire siriane. La svalutazione della Lira potrebbe provocare un significativo aumento dei prezzi dei beni importati.
"Continueremo questa campagna nei prossimi mesi per colpire individui e imprese che sostengono il regime di Assad e ostacolano una soluzione pacifica e politica del conflitto come richiesto dalla risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite", ha annunciato Pompeo.
Il capo della diplomazia statunitense ha evidenziato come per la prima volta sia stata sanzionata dagli Usa Asma al-Assad che "con il sostegno di suo marito e dei membri della sua famiglia Akhras è diventata una delle più note speculatrici della guerra della Siria".
Ma Joseph Tobji, arcivescovo maronita di Aleppo, denuncia che le nuove sanzioni economiche imposte dagli Usa alla Siria sono un "atto diabolico". "Adesso - dice a Fides - ad Aleppo tutti dicono: stavamo meglio sotto le bombe. Quella delle sanzioni ‘mirate’ è una bugia a cui non crederebbe neanche un bambino. Tutti vedono benissimo quale è l’obiettivo: aumentare le sofferenze nella popolazione per alimentare il malcontento popolare e produrre in questo modo il cambio di regime. Ma questo modo di agire è criminale".
"La bomba arriva all’improvviso - dice l’arcivescovo – e uccide le persone intorno al luogo in cui cade. Adesso, in Siria, si sente la fame vera, e milioni di persone hanno davanti agli occhi la prospettiva di guardarsi morire lentamente di una morte annunciata, senza possibili vie di fuga. Il valore della lira siriana è crollato in maniera vertiginosa".
Tobji descrive un quadro drammatico: "Chiudono i negozi, chiudono le piccole imprese, ognuno prova a sopravvivere con quello che trova. Quelli che hanno i soldi depositati nelle banche del Libano non li possono neanche ritirare, per la crisi finanziaria libanese. Negli ospedali mancano medicine e attrezzature indispensabili per gli interventi chirurgici salvavita, come gli stent. Se si entra nell’intimo delle fatiche e delle sofferenze delle famiglie, si sentono storie da piangere".