Beirut, 5 ago. (Adnkronos) - E' di "oltre 4.000 feriti e più di cento morti" il bilancio delle devastanti esplosioni di ieri a Beirut. Lo ha reso noto la Croce Rossa libanese, secondo quanto riferiscono i media locali. Mentre sono centinaia le persone di cui è stata denunciata la scomparsa da parte di parenti. A darne notizia è stato il ministro della Sanità libanese, Hamad Hassan, annunciando anche che il suo ministero sta lavorando ad un piano di emergenza per l'allestimento degli ospedali da campo inviati da Qatar, Iran, Kuwait, Oman e Giordania. Tra i 6 e gli 8 ospedali da campo saranno pronti "presto", ha assicurato. Quattro strutture ospedaliere della capitale libanese, danneggiate dalle esplosioni, sono fuori servizio, quelle tuttora funzionanti sono state investite in pieno dall'emergenza. I pazienti vengono curati nei parcheggi degli ospedali o di quello che resta di queste strutture. Al Arabiya racconta di medici e paramedici impegnati a liberare le strade di accesso dalle macerie, mentre i feriti che continuano a essere trasportati ricevono le prime cure nei parcheggi. VITTIME - Tra le vittime ci sono anche un cittadino australiano e due delle Filippine. "Posso confermare che un australiano è stato ucciso", ha detto il premier Scott Morrison, in dichiarazioni riportate dai media australiani. Il primo ministro ha espresso solidarietà al Libano, dove vive una "grande comunità australiana". L'ambasciata australiana a Beirut è stata danneggiata "in modo significativo" dalle devastanti esplosioni, ha aggiunto il premier Morrison. Il ministero degli Esteri di Manila ha invece confermato che ci sono due morti, 11 dispersi e otto feriti tra i cittadini delle Filippine. Tutte le vittime si trovavano nelle abitazioni dei loro datori di lavoro quando sono avvenute le terribili esplosioni, ha riferito il portavoce Eduardo Menez, citato dai media locali. Nel Paese dei Cedri vivono e lavorano circa 33.000 filippini. Tra i feriti ci sono alcuni dipendenti dell'ambasciata tedesca a Beirut. "Ci sono stati dei feriti tra il personale dell'ambasciata - ha reso noto il ministero degli Esteri di Berlino - Tenuto conto dei danni considerevoli nella zona urbana di Beirut non possiamo escludere per ora che altri cittadini tedeschi possano essere tra i morti e i feriti". Il ministero ha precisato poi che la sede dell'ambasciata, che si trova non lontano dal porto, è stata danneggiata, ma "la gravità dei danni non è ancora stata valutata". La cancelliera Angela Merkel, attraverso la sua portavoce Ulrike Demmer, si è detta "sconvolta" per quanto accaduto, e ha assicurato "sostegno al Libano". Anche la moglie dell'ambasciatore olandese in Libano è rimasta gravemente ferita. Lo ha riferito il ministero degli Esteri olandese, secondo quanto riporta la Bbc. La donna è stata ricoverata in uno degli ospedali della città. L'ambasciata olandese, che si trova non lontano dal luogo dell'esplosione, ha subito gravi danni. Il Foreign Office ha riferito che nessun membro dello staff dell'ambasciata britannica a Beirut risulta disperso, ma che un "ristretto numero ha subito ferite non gravi". Sia il premier Boris Johnson che il ministro degli Esteri Domic Raab hanno offerto il sostegno di Londra alle autorità libanesi. Tra le persone rimaste ferite ci sono anche due cittadini di nazionalità greca e due cittadini della Giordania. NITRATO D'AMMONIO - Alla magistratura libanese venne notificato per sei volte che il deposito di nitrato d'ammonio al porto di Beirut era pericoloso e che i funzionari della dogana avevano chiesto di trasferire il materiale. Lo ha detto alla tv Lbci il direttore generale delle dogane libanesi, Badri Daher, secondo quanto riferisce al Arabiya, ma l'autorizzazione non venne mai concessa. Le autorità portuali di Beirut erano a conoscenza della presenza di sostanze pericolose, ma hanno sottovalutato il pericolo, ha detto uno dei responsabili del porto, intervistato dai media locali. "Sapevamo che c'erano materiali pericolosi ma non fino a questo punto", ha affermato, sostenendo che non c'erano esplosivi immagazzinati in prossimità del vasto quantitativo di nitrato di ammonio esploso ieri. Inoltre, il funzionario ha aggiunto che sia i responsabili delle dogane che quelli della sicurezza avevano inviato alle autorità segnalazioni sulla presenza di materiali esplosivi, chiedendone la rimozione. Tuttavia, "abbiamo atteso sei anni che la questione venisse affrontata". Ex agente Cia: "Non è solo nitrato di ammonio" Quel deposito 'bomba a orologeria' Nitrato di ammonio, cos'è e a cosa serve STIMA DEI DANNI - La prima stima dei danni provocati dalle due esplosioni si aggira dai 3 ai 5 miliardi di dollari. Lo ha riferito il governatore di Beirut, Marwan Abboud, in una dichiarazione riportata dai media locali. Sono "più di 300.000" gli sfollati a Beirut, ha detto il governatore. Tra gli edifici danneggiati anche la moschea di Mohammed Al Amin, in centro a Beirut, che ha riportato gravi danni. PRESIDENTE LIBANESE - ''Non ci sono parole per descrivere l'orrore che ha colpito Beirut ieri sera, trasformandola in una città disastrata''. Lo ha detto il presidente del Libano Michel Aoun all'inizio di una riunione di emergenza del governo libanese. ''E' un momento di tristezza per i martiri, i feriti e i dispersi. Lo shock senza dubbio travolge i cuori di tutti i libanesi'', ha proseguito nel discorso trasmesso dalla televisione di stato. Aoun ha quindi invitato tutti i cittadini libanesi alla ''solidarietà per poter superare insieme gli effetti disastrosi'' causati dalle esplosioni. Il presidente ha poi sottolineato che le autorità libanesi sono ''determinate'' a comprendere cosa abbia causato le terribili esplosioni ed ha assicurato ''punizioni severe'' per chi verrà riconosciuto colpevole. ''Abbiamo chiesto aiuto a vari Paesi per curare i feriti e riparare i danni al porto e nella capitale'', ha aggiunto Aoun. "E' un disastro", il racconto del cooperante italiano La testimone: "A Beirut scene di guerra, rischio nube tossica". AIUTI - Subito è scattata la solidarietà internazionale. L'Unione Europea ha offerto il proprio pieno appoggio al Libano ed ha attivato il suo Meccanismo di Protezione civile per rispondere alla crisi, attraverso il coordinamento degli aiuti messi a disposizione dagli stati membri. L'Unione dispiegherà urgentemente "oltre 100 vigili del fuoco altamente addestrati" a gestire queste situazioni, con unità cinofile ed equipaggiamento, specializzati nella ricerca e nel soccorso in contesti urbani", ha dichiarato il commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic. "L'Ue ha anche attivato il sistema di mappatura satellitare Copernicus per aiutare le autorità libanesi a definire l'estensione dei danni", ha aggiunto. "Siamo con il Libano e il suo popolo e siamo pronti a mobilitare altri aiuti", ha assicurato. Nelle prossime ore partiranno dall’Italia "due velivoli C130 dell’Aeronautica Militare che trasporteranno in Libano otto tonnellate di materiale sanitario e squadre dei Vigili del Fuoco e della Difesa specializzate in ambienti NBCR ed esperti della valutazione del danno agli edifici coinvolti" comunica la Protezione Civile con una nota. La Germania ha annunciato l'invio di una squadra di soccorritori per partecipare alle ricerche dei superstiti tra le macerie. Anche l'Olanda sta inviando un team di soccorritori, medici, vigili del fuoco e agenti specializzati nelle ricerche sotto le macerie. Sono tre gli aerei che la Francia ha deciso di inviare in Libano, uno da Marsiglia, con squadre di intervento medico, due da Roissy con a bordo materiale, 25 tonnellate, team della sicurezza del ministero dell'Interno e vigili del fuoco di Marsiglia. Il presidente francese Emmanuel Macron si recherà domani in visita ufficiale a Beirut. C'è inoltre la Russia che invia aiuti. Cinque voli cargo con materiale sanitario e un team di medici per allestire un ospedale da campo a Beirut. E' questo l'impegno di Mosca, secondo quanto confermato dal ministero russo per le Emergenze. Dalla Russia arriverà anche un team di esperti in ricerca e soccorso e un laboratorio mobile per effettuare test per il coronavirus. Mike Pompeo ha sentito Saad Hariri. E' l'ufficio dell'ex premier libanese, figlio ed erede politico di Rafiq Hariri ucciso 15 anni fa in un tragico attentato a Beirut, a dare notizia del colloquio telefonico delle ultime ore durante il quale - si legge in una nota diffusa a Beirut - Pompeo ha confermato la disponibilità degli Stati Uniti ad aiutare il Libano. Cipro, ha affermato il ministro degli Esteri cipriota, Nikos Christodoulides, alla CyBc, "è pronta ad accogliere i feriti per le cure necessarie e a inviare team medici se necessario". Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha telefonato all'omologo libanese Michel Aoun per comunicargli che la Turchia è pronta a fornire aiuti umanitari. Anche l'Iran ha offerto l'invio di aiuti. Il Paese è pronto a inviare aiuti medici al Libano e offre cure mediche per i feriti, ha detto il presidente Hassan Rohani in un messaggio al capo di Stato libanese Michel Aoun. Israele ha confermato la disponibilità ad aiutare il Libano. Parlando in arabo, il direttore del Centro medico della Galilea a Nahayira, Masad Brahoum, ha detto: "Vogliamo solo aiutare. Chiunque venga riceverà delle cure e lo rimetteremo in piedi". Il Libano e Israele non hanno rapporti diplomatici. Un aereo militare del Qatar con a bordo aiuti medici è partito per il Libano per aiutare il Paese a far fronte all'emergenza.