Coronavirus: cucina, social e streaming, così è cambiato il tempo libero degli italiani
Milano, 10 ago. (Adnkronos) - Rispetto a prima dell'inizio della pandemia da Covid-19, oltre la metà degli italiani ritiene di avere maggiore tempo libero a disposizione, anche grazie al work from home diffuso. Come viene impiegato questo tempo? Sono due le attività che riscuotono maggior successo tra gli italiani: cucina e tv in streaming. E' il quadro che emerge da un sondaggio realizzato da Bain & Company - in collaborazione con Dynata - su quasi 8mila intervistati residenti nel Regno Unito, in Germania, Francia, Italia e Svezia1 con l’obiettivo di valutare le percezioni e i comportamenti dei consumatori in relazione alla pandemia da Covid19.
Con significative differenze per età: mentre oltre la metà dei quarantenni intervistati dichiara di spendere più tempo ai fornelli la metà dei ventenni afferma di utilizzare lo streaming in maniera maggiore o significativamente maggiore rispetto al passato, in linea con la media europea. La chiusura di cinema, ristoranti, pub e locali ha infatti cambiato radicalmente l’intrattenimento scelto dai consumatori: basti pensare che, solo nel secondo trimestre del 2020, Netflix ha registrato 10 milioni di nuovi utenti nel mondo.
"Gli italiani - spiega Aaron Gennara Zatelli, associate partner di Bain & Company - rimangono molto cauti nel ritornare ad attività che prevedano un’interazione umana di prossimità e prevedono di spendere sempre più tempo in casa. Stanno rivoluzionando le loro abitudini di consumo, in parte ricreando a casa occasioni che prima avvenivano fuori casa oppure creandone di nuove. Nascono anche evidenti opportunità per le aziende: è esattamente quando nuove occasioni di consumo si creano, che è più facile inserirsi in nuovi segmenti".
Oltre un terzo degli italiani, inoltre, trascorre decisamente più tempo sui social media (37%) e in videochat (38%). Quasi la metà della popolazione (43%) passa più tempo a cucinare e prevede di continuare a farlo in misura maggiore rispetto all’inizio della quarantena. Basti pensare che il 44% di clienti a livello globale ordina attraverso i servizi di delivery in misura nettamente inferiore rispetto al passato, in un’ottica di risparmio e per ragioni sanitarie.
Il 34% degli italiani, con un dato al di sopra della media europea, dedica molto più tempo alle migliorìe domestiche. Un quinto sta sperimentando il fitness virtuale, trovandosi bene e la metà di loro sceglierà anche in futuro questa modalità, svolgendo gran parte dell’attività fisica da casa e acquistando il materiale per poterlo fare.
Cosa vuol dire tutto questo? La percezione è che questa situazione durerà più a lungo di quanto inizialmente previsto e che le persone si aspettano di svolgere un maggior numero di attività virtuali e da casa nei prossimi 12-18 mesi. In conclusione, circa il 10% dei consumatori non si sentirà a proprio agio fino a quando non sarà disponibile un vaccino. Nonostante le riaperture, le persone continuano ad essere riluttanti a tornare ad attività quotidiane e routine che richiedano la vicinanza fisica.