Il piano della Commissione Europea per gli edifici a emissioni zero
(Adnkronos Salute) - Il 2030 è un data fondamentale per la delicata questione delle emissioni. Una sorta di anno zero, dato che a partire da allora i nuovi edifici privati non dovranno più produrre emissioni nocive. Il 2027 è l'anno invece stabilito per gli edifici pubblici. In sintesi ciò significa che gli edifici dovranno consumare poca energia, essere alimentati quanto più possibile da fonti rinnovabili e non dovranno produrre emissioni di CO2 da combustibili fossili. Non solo. Entro il 2030 gli Stati dell'Unione Europea sono tenuti a riqualificare almeno il 15% degli edifici esistenti inclusi in classe G che dovranno migliorare di almeno una classe, quindi passare alla F. Un passaggio decisamente importante specie se si considera che in Europa attualmente gli edifici utilizzano il 40% dell'energia complessiva e producono il 36% delle emissioni di gas serra, proprio perché in gran parte non ancora efficienti dal punto di vista energetico, come anche dichiarato da Kadri Simson, Comissaria europea per l'Energia. In aggiunta, l'esecutivo della Commissione Europea ha di recente sottolineato l'esigenze che i singoli Stati membri dell'UE debbano fissare scadenze specifiche per raggiungere classi di rendimento energetico più elevate, mettendo in atto nuovi piani nazionali di ristrutturazione degli edifici, con l'obiettivo finale di raggiungere zero emissioni del patrimonio edilizio entro il 2050. Inoltre, la Comissione Europea richiede che gli APE, Attestati di Prestazione Energetica, dovranno riportare informazioni chiare e complete, mentre a partire dal 2027 nessun incentivo dovrà essere concesso per l'installazione di caldaie alimentate da combustibili fossili. Sono questi i punti principali del piano della Commissione Europea presentato il 15 dicembre 2021 che ha l'obiettivo di allineare il rendimento energetico degli edifici al Green Deal e decarbonizzare il parco immobiliare entro il 2050.
Nuove funzionalità degli edifici
La nuova legislazione europea sugli edifici a emissioni zero se da un lato stimola la creazione di piani nazionali di ristrutturazione degli edifici, dall'altro incentiva l'uso delle nuove tecnologie anche per la creazione di banche dati digitali degli immobili che ne assicurino l'effettiva efficienza, comunicando eventuali necessità e interventi da effettuare. In concreto, i nuovi edifici, ad esempio dovranno essere dotati di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e aree dedicate alla mobilità sostenibile come parcheggi per biciclette e altri mezzi di trasporto green.