Davanti un cammino di 1.500 km con la paura di bombardamenti e di finire la benzina, il racconto della cugina dall'Italia 'a Lviv aerei con le bombe in volo sopra le case, mio popolo difenderà la sua terra fino all'ultimo' Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Da giorni con le valigie pronte e con l'incubo di dover partire all'improvviso. Ieri l'angoscia per l'esercito russo a 10 km di distanza ma fino all'ultimo la speranza di non dover lasciare la sua casa. Questa mattina a svegliare Halyna e la sua famiglia sono state le esplosioni. Così con il marito e la figlia disabile di 27 anni si è messa in macchina. Alle spalle Mariupol', la sua città, davanti l'incertezza, la paura di non riuscire a raggiungere la casa di un parente che la sta aspettando nella Regione Lviv (Leopoli) distante 1.500 chilometri. Dall'Italia la cugina, Nataliya Karfut, teologa che vive a Roma da 15 anni con il marito italiano e due figlie, segue con apprensione il loro viaggio. ''Mariupol' questa mattina è stata bombardata, i militari russi vengono fronteggiati dall'esercito ucraino. Mia cugina è in macchina dalle 7 e poco fa, intorno alle 15, ho ricevuto un messaggio, sono riusciti a uscire dalla città - racconta Nataliya all'Adnkronos - Erano pronti per partire da giorni e appena hanno sentito gli spari si sono messi in cammino, ma tantissime altre persone hanno fatto la stessa cosa, con la conseguenza di code chilometriche. Ora si avviano verso ovest, speriamo che riescano a fare questi 1.500 km con tutte le difficoltà che potrebbero subentrare, da bombardamenti, fino alla mancanza della benzina. Nella regione del Lviv al confine con la Polonia ad aspettarli c'è un'altra cugina''. Halyna e la sua famiglia già nel 2014 avevano dovuto lasciare la loro città, erano riusciti a scappare all'ultimo momento sotto i bombardamenti. Per un mese erano rimasti a Kiev e poi erano riusciti a tornare a casa. Ma la preoccupazione di Natalya è per tutta la famiglia, per la madre e la sorella anche se loro sono a Lviv. ''Anche mia madre che vive nella regione ovest confinante con la Polonia questa mattina è stata svegliata dai bombardamenti - racconta - Vicino casa sua c'è un poligono militare dove c'erano anche alcuni elicotteri. E' stato bombardato e ora non c'è più. Gli aerei che portavano le bombe volavano molto bassi sopra le case''. ''Sono molto preoccupata, non ci aspettavamo i bombardamenti in tutta l'Ucraina - dice ancora - E' ancora possibile muoversi ma mia madre non vuole lasciare la casa. Mia sorella con la sua famiglia ha lasciato la città e ha raggiunto anche lei casa di mia madre. Gli abbiamo detto di venire qui finché non si capisce come si evolve la situazione ma non vogliono. Gli ucraini hanno detto che difenderanno la terra e resisteranno fino all'ultimo, per il momento non conosco nessuno che sia uscito dal Paese''. ''Ricevo molti messaggi di sostegno e di sgomento da amici italiani e stranieri e mi aspetto che tutto questo sconcerto li porti anche a protestare e a dire la loro - sottolinea - Mi aspetto che italiani, tedeschi, francesi scendano in piazza a dire che bisogna fermare questa guerra. Purtroppo non c'è tempo, le decisioni e il tempo adesso sono importantissimi. Noi abbiamo la guerra da otto anni in Ucraina e l'Europa conoscendo la situazione ha avuto otto anni per prepararsi a una cosa del genere ma ad alcuni si sono aperti gli occhi due giorni fa. La risposta dell'Occidente a Putin o lo fermerà o se le sanzioni saranno troppo morbide saranno un invito. Se Putin si prende l'Ucraina poi si prenderà anche altri Paesi dell'est Europa e non si sa come finirà''.