Pd, da Letta in Direzione spinta su legge elettorale, ma avanti su alleanze
sostegno a governo e su Ucraina ora condizioni per pace - 5 no a referendum ma 'Pd non è caserma'
Roma, 17 mag. (Adnkronos) - Una relazione articolata quella di Enrico Letta alla Direzione Pd che ha toccato diverse questioni. Dalla legge elettorale alle alleanze: una riforma è "fondamentale", dice il segretario Pd, che ribadisce però l'impegno a lavorare sulle alleanze a prescindere da quale sarà il sistema di voto, anche perché "sono convinto che il centrodestra sarà unito". E poi temi di attualità come il referendum sulla giustizia e quindi il forte sostegno al governo Draghi fino a fine legislatura, la spinta per la pace rispetto alla guerra in Ucraina ora possibile "grazie alle scelte difficili dei mesi scorsi", le conseguenze economiche del conflitto e lo sguardo all'Europa con il pressing per cambiare i trattati ed eliminare il diritto di veto.
RIFORMA LEGGE ELETTORALE FONDAMENTALE - "Con il taglio dei parlamentari e con l'attuale legge elettorale si andrebbe a un voto in cui alla fine chi decidesse di votare, voterebbe semplicemente per i capi partiti e non per i rappresentanti. Quindi dobbiamo tentare di convincere la altre forze politiche a cambiare la legge elettorale" una riforma è "fondamentale".
AVANTI CON ALLEANZE - "Identità forte e moderna che deve e vuole aprire ad alleanze compatibili con noi, con il nostro programma e con la nostra idea di Paese. Non credo all'autosufficenza ma continuare a lavorare e ricercare alleanze. Lavoro che va svolto qualunque sia la legge elettorale. Il nostro partito è largamente consensuale sulla necessità di cambiare la legge elettorale e io stesso l'ho detto più volte anche per il taglio del numero dei parlamentari".
CENTRODESTRA SARA' UNITO - "Io sono convinto che la destra andrà unita, queste sono schermaglie. Quindi se resta l'attuale legge elettorale penso che costruire una coalizione unita e forte sia l'unico modo per competere altrimenti la strada è impervia e complicata".
GOVERNO AVANTI FINO A SCADENZA - "Le elezioni del prossimo anno si devono svolgere alla scadenza naturale della legislatura, nella primavera del prossimo anno, per dare modo al governo di svolgere fino in fondo la sua missione".
UCRAINA E PACE - "Noi non vogliamo abituarci alla guerra, alla distruzione, all'idea della violenza e della sopraffazione. Ora occorre spingere per la pace e questa scelta e questa spinta il governo la sta portando avanti e questo diremo giovedì in Parlamento dove il premier Mario Draghi verrà a confrontarsi. Dico per l'ennesima volta che non abbiamo alcun timore di un confronto in Parlamento. Oggi ci sono le condizioni per una pace vera grazie alle scelte difficili dei mesi scorsi". "Oggi è necessario continuare ad essere uniti attorno all'Europa e attorno al governo".
ORBAN, PUTIN E SOVRANISTI ITALIANI - "La decisione di Putin ha cambiato la storia del mondo. Domani incontrerò la prima ministra finlandese. Mi avessere detto tre mesi fa che la premier finlandese sarebbe venuta a Roma a chiedere di aderire alla Nato non ci avrei creduto. Oggi siamo di fronte a una situazione dalle conseguenze enorme, la scelta di Putin vuol ricacciare l'Europa nel gorgo del peggiore Novecento. E dobbiamo scegliere tra il gorgo e una pace duratura". aggiunge Letta: "Vediamo oggi i veti di Orban, che si sta dimostrando la vera e propria quinta colonna del putinismo in Europa e lo dico anche agli amici italiani di Orban in Italia: chi è alleato di Orban sta con Putin".
UE E DIRITTO DI VETO - "Chiedo al governo un impegno senza se e senza ma per arrivare a una Convenzione Ue per togliere il diritto di veto". Anche sull'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, Letta guarda all'Ue: L'assenza di un protagonismo europeo rischia di dare alla nato un compito non suo. Quindi il nostro sì' convinto alle candidature di Svezia e Finlandia alla Nato ha questo caveat: sta all'Unione Europea costruire una nuova architettura europea, non alla Nato".
REFERENDUM GIUSTIZIA - "Avremo dei referendum sulla giustizia a giugno. Io proporrò un orientamento di fondo ma il Pd non è una caserma". "Abbiamo un'occasione unica in Parlamento, una storica riforma che si può approvare. Sono 5 referendum molti diversi tra loro. Ad esempio sulla legge Severino, è da cambiare e migliorare. Io penso che tutti 5 referendum finiscono per creare più problemi di quanti ne risolvono". Così Enrico Letta alla Direzione Pd. "Questo è un orientamento di fondo perchè siamo un partito che dice la sua, poi ciascuno farà le sue scelte. Io nutro massimo rispetto per il dibattito".
ENERGIA - Sull'energia "noi ci aspettiamo scelte nette e definitive a livello europeo. Se così non fosse allora l'Italia deve intervenire autonomamente imponendo un tetto nazionale al prezzo del gas pena il collasso dell'economia". Aggiunge Letta: "Esprimo grande preoccupazione per il rischio di stagflazione che inizia ad affacciarsi. Il governo ha fatto un primo intervento. E' stato importante perché non ha solo rappresentato la direzione di marcia giusta ma quell'intervento è stato importante anche perché è stato oggetto della più grande scelte di redistribuzione fatta da molto tempo a questa parte: extraprofitti redistribuiti tra 28 milioni di italiani. Si può dare e togliere secondo principi di uguaglianza".
SALARI - "Quella dei salari e' una battaglia per la questione sociale fondamentale. La lotta al caro vita rappresenta per noi una priorità fondamentale".
OMOFOBIA E IUS SCHOLAE - "Il nostro impegno per l'approvazione della legge con le tre Agorà che abbiamo lanciato, è un impegno straordinario per un 'Italia più moderna e inclusiva". "Ancora oggi l'Italia è uno dei paesi più arretrati dal punto di vista delle regole e delle norme. Un'Italia più moderna e inclusiva vale anche per altre battaglie come lo Ius Scholae". "Per la destra non è mai il momento dei diritti: ogni volta un argomento nuovo per dire non è il momento per il ddl Zan e per lo Ius Scholae. Da parte nostra invece è necessario ribadire con grandissima forza l'impegno per una società più forte, inclusiva e moderna, Per noi i diritti non sono mai contrapposti ad altre priorità e ai doveri" e questo sottolinea la "nostra alternatività a una delle destre più arretrate d'Europa".
AGORA' E IDENTITA' DEM - "Straordinario successo delle Agorà a cui vogliamo dare un seguito nei prossimi mesi con un percorso che ci porterà subito la stagione delle Feste, quella nazionale a Palermo, alla fine di settembre con i Sassoli Camp a raggiungere l'obiettivo di rendere le proposte dell'Agorà delle priorità del nostro campo politico". "Questo per costruire l'identità forte, moderna e in evoluzione con cui ci presenteremo ai cittadini alle politiche e quindi le alleanze conseguenti". "In queste ultime settimane, dopo le elezioni francesi, è cominciato il solito film 'noi dobbiamo fare come...' ora se dobbiamo essere come Macron o Melenchon. Io dico che la nostra capacità è quella di essere noi, questo è stato l'Ulivo. Io sono fortemente convinto che la nostra forza è in noi stessi e nel nostro rapporto con la società. Non inseguire o copiare altri modelli". Così Enrico Letta alla Direzione Pd. "Noi non siamo qui a cercare copie sbiadite di riformismi o scelte radicali altrui. Attorno al nostro protagonismo, vedi le Agorà, che si costruisce la nostra identity setter. Abbiamo l'ambizione, la storia e il rapporto che abbiamo con la società e l'Europa".