Il presidente accoglierà nella kermesse Draghi e Meloni, Letta, Salvini, Di Maio, Tajani, Calenda Rimini, 19 ago. (Adnkronos) - Rimini ombelico del mondo politico italiano, per i sei giorni che vanno dal 20 al 25 agosto - ovvero per la settimana del Meeting che come ogni anno si svolgerà nei padiglioni della Fiera del capoluogo romagnolo - in piena campagna elettorale, in vista del voto fissato per la domenica del 25 settembre, un mese esatto dopo la chiusura dei lavori della kermesse ciellina, che per questa edizione avrà come slogan 'Una passione per l'uomo'. "Proprio perché ci troviamo di fronte a tante sfide, dalla guerra alla pandemia, dai cambiamenti climatici alla transizione energetica e tecnologica, è importante capire come può nascere nell'uomo la capacità di affrontare e non subire né sfuggire a queste sfide, in modo tale che non sia oggetto ma diventi soggetto della Storia", spiega Bernhard Scholz, presidente del Meeting di Rimini, intervistato dall'AdnKronos. "Finché ci sentiremo succubi di tutto ciò che ci accade attorno, noi non riusciremo mai ad affrontare i problemi e a governarli", ammonisce Scholz. A proposito di 'governare', come ogni anno e ancor più in questa fase di campagna elettorale, il Meeting di Rimini sarà la principale vetrina politica per l'Italia chiamata al voto, con la presenza del premier uscente Mario Draghi, del commissario europeo Paolo Gentiloni e di esponenti di punta dei partiti: da Giorgia Meloni a Enrico Letta, da Matteo Salvini a Luigi Di Maio, da Antonio Tajani a Carlo Calenda. "Questa circostanza ci dà una responsabilità e al tempo stesso ci offre una opportunità ancora maggiore - sottolinea il presidente del Meeting di Rimini - Cercheremo di mettere a tema ciò che sentiamo davvero come urgente in questo momento storico. I primi temi interessano l'istruzione e l'occupazione, con tanti giovani abbandonati a loro stessi e al contempo con tante aziende che cercano disperatamente persone che lavorino". Per Scholz, "dobbiamo accompagnare il giovane alla scoperta di sé stesso e del mondo, il che richiede l'implementazione del sistema scolastico, l'adeguamento della formazione professionale e il sostegno alle famiglie, oltre alla digitalizzazione e a nuove modalità di lavoro, se vogliamo creare il futuro. A questi temi, si aggiungono quelli dell'economia socialmente sostenibile e della transizione ecologica". Quanto alla sfera delle relazioni religiose e ai rapporti con Papa Francesco, con il Vaticano e con la Chiesa italiana, sintetizzate domenica dalla presenza del cardinale Matteo Zuppi presidente della Cei, la Conferenza episcopale italiana, "vi è un clima di stima reciproca - assicura Bernhard Scholz - per tutto quello che il Papa e i vescovi stanno facendo per aiutare le persone, materialmente e spiritualmente. Siamo grati anche per la stima che sentiamo esserci nei nostri confronti: cercheremo di fare tutto il possibile per continuare a meritarla e per aiutare la Chiesa e la sua visione del mondo". I numeri della scorsa edizione, sempre alle prese con la contagiosità del Covid, parlano di 420.000 presenze e di oltre 90.000 persone che hanno visitato i padiglioni della Fiera e assistito ai diversi eventi. Quest'anno, "senza restrizioni particolari ma con spazi ancora più ampi", il Meeting di Rimini ospiterà 98 convegni con 380 relatori, 14 mostre, 15 spettacoli con oltre 200 artisti e potrà contare sull'aiuto di circa 3.000 volontari. "Spero in una partecipazione molto ampia e attiva", conclude Bernhard Scholz. Per una settimana, dunque, dal 20 al 25 agosto, la politica italiana si trasferisce a Rimini, per la sei giorni del Meeting. Saranno presenti esponenti di spicco di tutti i partiti, con una particolare concentrazione nella tarda mattinata del 23 agosto, quando è previsto alle 12 il confronto tra Giorgia Meloni, Enrico Letta, Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Antonio Tajani, Ettore Rosato, Maurizio Lupi, mentre il 25 agosto sarà il turno di Carlo Calenda. Confronto che idealmente farà da ponte all'intervento nel giorno successivo del capo del governo uscente Mario Draghi, il 24 agosto sempre alle 12. L'apertura 'politica' del Meeting è invece affidata al commissario Ue ed ex premier Paolo Gentiloni che interverrà alle 15 del 20 agosto, mentre alle 19 sarà la volta di Roberto Speranza ministro della Salute. La pandemia da Covid sarà presumibilmente al centro del confronto in programma il 24 agosto alle 17 fra Guido Bertolaso e il generale Francesco Paolo Figliuolo, che precederà gli interventi alle 19 di Elena Bonetti e Mariastella Gelmini. Il 22 agosto saranno di turno i presidenti delle Regioni, con la presenza contemporanea dei governatori Bonaccini dell'Emilia-Romagna, Fontana della Lombardia, Giani della Toscana, Musumeci della Sicilia, Toti della Liguria, Fedriga del Friuli-Venezia Giulia, Tesei dell'Umbria, Acquaroli delle Marche, Fugatti del Trentino. Le presenze di 'peso' non si esauriscono qui. Il 20 agosto interverranno anche monsignor Pizzaballa patriarca latino di Gerusalemme, Luciano Violante presidente emerito della Camera dei deputati e Maria Chiara Carrozza presidente del Cnr; la domenica del 21 agosto sarà presente il cardinale Matteo Zuppi presidente della Cei, che celebrerà anche la messa. Il 22 agosto arriveranno Giuliano Amato presidente della Corte Costituzionale e i ministri Enrico Giovannini e Maria Cristina Messa; il 23 agosto Andrea Orlando ministro del Lavoro e Luigi Sbarra segretario generale della Cisl. Nel giorno di chiusura del Meeting di Rimini, il 25 agosto, sarà il turno di Carlo Calenda, del ministro Giancarlo Giorgetti, di Bernardo Mattarella amministratore delegato di Invitalia e di Giancarlo Blangiardo presidente dell'Istat, l'istituto nazionale di Statistica. E chi ai numeri preferisce le note, potrà ascoltare l'intervento di Brunori Sas e il concerto finale dedicato al cantautore Claudio Chieffo, in occasione dei 15 anni dalla scomparsa. "Nello scontro di tutti contro tutti, gli egoismi e gli interessi di parte sembrano dettare l’agenda nella vita dei singoli e delle nazioni", si stigmatizza nel messaggio che Papa Francesco, tramite il cardinale Pietro Parolin segretario di Stato vaticano, ha inviato a monsignor Francesco Lambiasi vescovo di Rimini, in occasione del 'Meeting di Rimini' che si aprirà domani, con il titolo 'Una passione per l’uomo', nel centenario della nascita di don Luigi Giussani, fondatore del movimento Comunione e Liberazione che organizza la kermesse. "A volte sembra che la storia abbia voltato le spalle a questo sguardo di Cristo sull’uomo", osserva Parolin citando le parole di Jorge Mario Bergoglio: "La fragilità dei tempi in cui viviamo è anche questa: credere che non esista possibilità di riscatto, una mano che ti rialza, un abbraccio che ti salva, ti perdona, ti risolleva, ti inonda di un amore infinito, paziente, indulgente; ti rimette in carreggiata". Per poi commentare: "E' questo l’aspetto più penoso dell’esperienza di tanti che hanno vissuto la solitudine durante la pandemia o che hanno dovuto abbandonare tutto per sfuggire alla violenza della guerra". Ci si chiede, nel messaggio al Meeting di Rimini: "Nello scontro di tutti contro tutti, dove gli egoismi e gli interessi di parte sembrano dettare l’agenda nella vita dei singoli e delle nazioni, come è possibile guardare chi ci sta accanto come un bene da rispettare, custodire e curare? Come è possibile colmare la distanza che separa gli uni dagli altri? La pandemia e la guerra sembrano avere allargato il fossato, facendo arretrare il cammino verso un’umanità più unita e solidale. Ma sappiamo che la strada della fraternità non è disegnata sulle nuvole: essa attraversa i tanti deserti spirituali presenti nelle nostre società". (dell'inviato Enzo Bonaiuto)