fatto il punto nella capitale con manager attivi su territorio e chiamati a fare sinergia in vista importanti appuntamenti Roma, 5 nov. (Adnkronos) - Mobilità urbana e trasporti in grande trasformazione, rete dei porti sempre più tecnologica e sostenibile, forte rilancio del turismo e del commercio e tante risorse finanziarie a disposizione di Roma. Questo, in sintesi, è quanto emerso durante l’assemblea pubblica di Manageritalia Lazio che si è svolta a Eataly. È stato il terzo appuntamento voluto dall’associazione per fare il punto con alcuni dei principali manager attivi sul territorio e chiamati a fare sinergia in vista di alcuni grandi eventi come la Ryder Cup del 2023, il Giubileo del 2025, la corsa per la candidatura ad Expo 2030 e il Giubileo straordinario del 2033 per il bimillenario della redenzione. “Roma e il Lazio hanno un’occasione unica – ha ricordato Saliola presidente di Manageritalia Lazio aprendo l’assemblea – perché oltre agli eventi hanno la possibilità di sfruttare al meglio le risorse del PNRR. Mi piacerebbe che questa epocale azione si potesse concentrare anche su aspetti qualitativi e di crescita e non soltanto nel rispetto dei progetti schedulati. È il PNRR stesso a imporre riforme di sistema per incidere profondamente sulla struttura della società. La vorremmo più giusta, meritocratica ed etica”. Roma ad un punto di svolta, quindi, e sicuramente vicina ad alcuni cambiamenti: “Per Roma e il Lazio abbiamo previsto un piano decennale di 50 miliardi di euro – ha ricordato Christian Colaneri direttore commerciale RFI – per una serie di interventi che riguarderanno la qualità delle infrastrutture e la crescita dei punti di accessibilità. Vogliamo migliorare la mobilità di persone e merci”. Gli ha fatto eco Giovanni Mottura presidente ATAC: “Ai quasi 1.000 nuovi mezzi di superficie che si sono aggiunti tra il 2018 e il 2019, arriveranno ulteriori 1.000 bus. Stiamo lavorando, tra l’altro, da tempo sull’ammodernamento dell'armamento ferroviario della linea A. Le nostre linee guida in questa attività di crescita considerano la sostenibilità ambientale, la qualità del servizio e il comfort degli utenti”. Di ammodernamento ha parlato anche Pino Musolino, presidente AdSP, Porti di Roma e del Lazio: “Puntiamo a fare di Civitavecchia il porto più green d’Italia, a gennaio 2023 aprirà il cantiere per il porto commerciale di Fiumicino e lavoriamo per l’elettrificazione della banchina del porto di Gaeta. Cura del ferro, infrastrutture e connettività sono le nostre parole d’ordine”. “A Roma i soli fondi del PNRR non sarebbero bastati – ha spiegato Paolo Aielli, direttore generale del Comune di Roma – e ci siamo mossi per ottenere fondi strutturali europei e fondi straordinari. Ma rimane comunque la necessità di ammodernare le infrastrutture scolastiche. Per questo stiamo avviando partenariati pubblico-privati. In ogni caso oltre alla sostenibilità puntiamo sulla tecnologia. Per fare un esempio, per la mobilità non serve soltanto interagire con Atac e RFI ma risulta indispensabile la tecnologia di segnalamento ferroviario per collegare il traffico urbano con quello extraurbano. C’è poi un problema ormai endemico sulla rete di connettività che a Roma contiene molti buchi. Su fronte completamente diverso abbiamo il dossier rifiuti che non si risolve soltanto nel termovalorizzatore”. “Si apre un decennio di grandi possibilità – ha aggiunto Angelo Camilli, presidente Unindustria – con risorse straordinarie. Parliamo di 5 miliardi per Roma e 10 miliardi per il Lazio. Anche per le PMI si aprono ottime prospettive ma soltanto se sapranno comprendere che è il momento di investire e di farlo soprattutto nella trasformazione digitale e verso la sostenibilità”. Per Pier Andrea Chevallard commissario Confcommercio Roma “la cura del ferro è indispensabile ma bisogna trasformare la città informando i cittadini, cercando di ridurre i disagi anche per le imprese e il commercio. E poi a mio avviso Roma deve diventare attrattiva per i giovani, perché oggi non lo è. Mancano politiche di placement e il collegamento tra università e imprese. Le università romane non attirano studenti stranieri e c’è totale disallineamento tra domanda e offerta del lavoro”. Ha concluso i lavori Mario Mantovani presidente di Manageritalia: “Ottime notizie sulle infrastrutture materiali ma Roma ha bisogno anche di infrastrutture immateriali come un’amministrazione pubblica rigenerata e formata per l’utilizzo della nuova tecnologia. E poi occorre l’infrastruttura formativa: ci sono molte strutture universitarie ma i giovani che escono dalle università non sono pronti per lavorare nelle imprese. C’è poca interazione culturale soprattutto a livello internazionale. Indispensabile un risveglio anche culturale in cui artisti internazionali possano essere coinvolti nella rinascita dei quartieri di Roma”.