Roma, 16 nov. (Adnkronos) - Sette rinvii a giudizio e una condanna a 2 anni in rito abbreviato: lo ha deciso il gup di Roma al termine dell’udienza preliminare nel procedimento per la morte di Elena Aubry, la 26enne deceduta nel maggio 2018 in un incidente in moto in via Ostiense a causa del dissesto del manto stradale. Fra gli imputati, accusati di omicidio stradale in concorso, ci sono sei funzionari comunali, tra cui due ultimi direttori del Simu (dipartimento Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana) mentre la condanna a 2 anni in abbreviato è stata decisa per Alessandro Di Carlo, responsabile della sorveglianza della ditta vincitrice dell’appalto per la manutenzione della strada. L’inizio del processo è fissato per il 9 luglio 2024 davanti alla settima sezione penale. La madre: "Tragedie così non devono ripetersi". “Il 2024 mi preoccupa, morirò io prima dell’inizio del processo” afferma la madre di Elena Aubry, Graziella Viviano. “La condanna la deciderà il giudice ma dovrà essere tale da impedire che si ripeta quanto successo a Elena. Io ho visto la strada in cui è morta Elena due ore dopo l’incidente, e ho visto che la manutenzione era inesistente. Elena è morta per colpa di un sistema – ha aggiunto – e spero che questa tragedia non si ripeta”.