(Adnkronos) - Settore manifatturiero e industria 4.0 tra post pandemia e crisi energetica

La gran parte dei beni che ogni giorno consumiamo o utilizziamo è il frutto della produzione del settore manifatturiero di cui fanno parte diversi settori: dal petrolifero agli alimentari, dall'elettronica all'abbigliamento, dagli autoveicoli al chimico farmaceutico, giusto per citarne alcuni. Dunque, in sintesi, rappresenta quasi l'intera produzione industriale e per questo ha un peso specifico determinante sull'economia del Paese. Ma in concreto, in che condizioni si trova il settore manifatturiero italiano, specie dopo la profonda recessione dovuta alla pandemia e alla crisi energetica attuale? Quali sono i settori industriali che hanno le performance migliori? Quanto stanno investendo le imprese nelle nuove tecnologie? Adnkronos e Datafactor di Expleo tracciano una panoramica del settore manifatturiero e della rivoluzione digitale dell'industria 4.0 a partire dai dati forniti da Istat e Eurostat. Dall'analisi dei dati degli ultimi due anni emerge, ad esempio, che il settore manifatturiero ha attraversato una fase di profonda recessione in concomitanza con il primo anno della pandemia da Covid-19, quando la produzione industriale si è praticamente fermata, per poi riprendersi raggiungendo un picco nell'Aprile 2021 e successivamente stabilizzarsi, pur con un andamento altalenante dovuto anche alla crisi energetica in atto. Tra l'altro, le statistiche sottolineano che nell'ultimo anno il settore farmaceutico ha registrato un maggior incremento nella produzione e che a livello europeo l'Italia ha un indice di produzione industriale al di sotto della media. Come va la produzione industriale?

Secondo gli ultimi dati Istat relativi a settembre 2022 la produzione industriale è tornata negativa (-0,5%) rispetto allo stesso mese del 2021. Al contrario, ad agosto 2022 si era registrato un trend positivo +2,9% rispetto ad agosto dell'anno precedente. Nel complesso, con riferimento al periodo settembre 2020 – settembre 2022, l'indice della produzione ha registrato gli incrementi maggiori tra marzo 2021 e giugno 2021 raggiungendo il suo picco ad aprile 2021 con +80,2% rispetto al 2020. Un boom del settore manifatturiero legato alla ripresa di molte attività produttive che, come ricordiamo, erano praticamente ferme nei primi mesi della pandemia (marzo-giugno 2020). Produzione farmaceutica +13,9% nell'ultimo anno

Nel periodo compreso tra settembre 2021 e settembre 2022 nel settore manifatturiero si è distinta particolarmente la produzione di farmaci con un aumento del 13,9%. Al secondo posto nella graduatoria la fabbricazione di mezzi di trasporto +10,8%, al terzo posto computer ed elettronica +7,9%. Decisamente negative le performance produttive di prodotti chimici -9,4%, metallurgia -6,6%, legno e carta -5,8%. Fatturato manifatturiero in crescita

Uno degli indicatori per misurare la capacità economica e produttiva di un settore è quello relativo all'andamento del fatturato che per il settore manifatturiero nel complesso cresce del 23% ad agosto 2022 rispetto all'anno passato. Tra i settori che hanno registrato aumenti di fatturato più consistenti nel periodo considerato segnaliamo la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi +51,7%, industrie tessili e abbigliamento, pelli e accessori +27,2%, produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici +26,3%. Sempre più occupati part time

Un altro dato interessante per scattare una fotografia della situazione del settore manifatturiero è quello riguardante le posizioni lavorative, dove le informazioni sono sintetizzate tramite indici destagionalizzati, cioè indici che misurano la variazione nel tempo del fenomeno escludendo le fluttuazioni stagionali. Secondo l'Istat, negli ultimi 12 anni, l'indice degli impiegati manifatturieri totali risulta abbastanza stabile passando da 110 del primo trimestre 2010 a 107,5 del secondo trimestre 2022. Una variazione più consistente si registra invece nell'indice degli impiegati full time che scende da 113,5 del primo trimestre 2010 a 106,6 del secondo trimestre 2022, segnando per altro una crescita costante dal terzo trimestre 2020 all'ultimo periodo di rilevazione. L'incremento più considerevole è però quello riguardante gli occupati part time con l'indice che nel periodo di riferimento sale da 83 a 114,5. Un dato che sottolinea come il settore manifatturiero faccia sempre più ricorso alla flessibilità delle posizioni lavorative. Produzione manifatturiera: Italia sotto la media UE

Per confrontare il livello di produttività di un Paese rispetto ad un altro entra in gioco l'indice di produzione industriale. Dai dati Eurostat sul settore manifatturiero in Europa a settembre 2022 emerge che il nostro Paese con un indice pari a 106,6 è di quasi 6 punti sotto la media europea di 112,5. A livello continentale, peggio di noi hanno fatto anche grandi realtà produttive come Francia e Germania, rispettivamente con 101,4 e 96,6. I tre Paesi con gli indici di produzione manifatturiera più elevati sono Polonia con 155,6, Lituania con 148,8 e Danimarca con 147,3. Nella statistica Eurostat mancano i dati dell'Irlanda. Industria 4.0: la nuova rivoluzione industriale

La trasformazione digitale introdotta dall'Industria 4.0 nel settore manifatturiero sta avendo un impatto paragonabile a quello che l'introduzione delle macchine azionate da energia meccanica ebbe per la prima rivoluzione industriale. Basti pensare ai vantaggi nei processi produttivi, nella riduzione dei costi, ma anche nello sviluppo di un nuovo rapporto con il consumatore e di collaborazione tra aziende, legati all'utilizzo di tecnologie come l'Intelligenza Artificiale, la robotica industriale, l'Internet of Things, il Cloud. ICT nell'industria manifatturiera

Quanto vengono utilizzate le tecnologie ICT (Information & Communication Technology) legate all'Industria 4.0 nel settore manifatturiero? L'Istat segnala che il Cloud (storage e condivisione online) con il 61,9% risulta essere la tecnologia più utilizzata dalle imprese manifatturiere italiane. L'IoT (Internet of Things) è utilizzato dal 36,5% delle aziende, l'AI (intelligenza artificiale) dal 6,6%. Entrando nel dettaglio dei singoli settori, le aziende di computer ed elettronica sono quelle che utilizzano maggiormente Cloud e AI, rispettivamente il 76,6% e il 15,7%, mentre il 40,7% delle imprese che operano nella produzione di coke, prodotti petroliferi, chimici e farmaceutici utilizza l'IoT. I dati si riferiscono al 2021 e sono espressi in percentuale rispetto al totale di aziende con almeno 10 addetti. Industria italiana più tecnologica della media europea

Il settore manifatturiero italiano è in fase di transizione digitale e secondo i dati Eurostat sull'utilizzo di nuove tecnologie da parte delle aziende europee siamo sulla buona strada. Infatti, il 37% delle aziende manifatturiere italiane utilizza l'IoT contro una media europea del 30%, mentre l'AI è utilizzata dal 7% delle imprese del nostro Paese, perfettamente in linea con la media UE. Nell'utilizzo di queste due tecnologie si distinguono particolarmente le aziende austriache e slovene (53% utilizza l'IoT) e danesi (27% utilizza l'AI). Le imprese e la pandemia

Come l'industria italiana ha superato la crisi dovuta all'emergenza pandemica? Facendo ricorso a diversi strumenti che permettessero da un lato di contenere le perdite dell'intero sistema produttivo, che durante la prima fase del Covid si era quasi fermato, dall'altro di far ripartire l'economia. Lo strumento finanziario maggiormente utilizzato, dal 22,8% delle aziende manifatturiere, è stato per il periodo giugno-novembre 2021, il ricorso alle attività liquide presenti in bilancio, come i depositi bancari. Il 15,1% delle imprese ha fatto ricorso ai margini disponibili sulle linee di credito, il 14,7% all'accensione di un nuovo debito bancario con garanzia pubblica. Gestione delle risorse umane

Le imprese manifatturiere per far fronte alle criticità legate alla pandemia hanno anche dovuto mettere in campo dei cambiamenti nella gestione delle risorse umane. In particolare nel periodo giugno-novembre 2021, secondo l'Istat, il 17,24% delle imprese ha fatto ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, l'8,31% all'aumento del personale a tempo determinato, il 6,49% alla riduzione complessiva delle ore di lavoro. Ultimo anno: produzione -0,5%, prezzi +41,8%

Per concludere una panoramica sul settore manifatturiero non potevano mancare gli indicatori relativi ai beni maggiormente prodotti e ai prezzi di produzione degli stessi. Dai dati Istat, nell'ultimo anno (da settembre 2021 a settembre 2022), la produzione manifatturiera complessiva è diminuita dello 0,5% mentre i prezzi di produzione sono aumentati nel complesso del 41,8%. La categoria “beni non durevoli” è quella che ha registrato il maggiore incremento di produzione +3,7%, mentre a livello di prezzi di produzione quelli cresciuti in maniera esorbitante sono legati all'energia +131,3%.