Roma, 11 mar. (Adnkronos Salute) - "'Sono destituite di ogni fondamento" le notizie secondo le quali "l’Istituto superiore di Sanità (Iss) avrebbe chiesto un finanziamento alla Protezione civile nella fase iniziale della pandemia di '750 euro a test'". Lo precisa, in una nota, l'Iss. L’Istituto superiore di Sanità, in particolare - si legge nella nota - oltre a non aver chiesto mai chiesto '750 euro a test': "Non ha mai ricevuto la somma prevista dall’articolo 6 dell’Ordinanze Ocbpc n 640/2020, prevista tra l’altro anche per coprire i costi della sorveglianza epidemiologica;" e "nella prima fase della pandemia l’Iss, con proprie risorse ordinarie, ha processato oltre 5.000 campioni di cui 3.000 provenienti dalla sola Regione Lombardia e non gli '800' di cui si parla sulla stampa". L'Iss, inoltre, ricorda che: "I costi effettivamente sostenuti dall’Istituto nella prima fase della pandemia comprendono materiali per l’esecuzione dei test, dispositivi di protezione individuale per il personale addetto, materiale monouso e potenziamento dei macchinari; in una prima fase della pandemia non esistevano test commerciali - sottolinea - e venivano quindi realizzati con protocolli in house sviluppati in aderenza a quelli previsti dall’Organizzazione mondiale della Sanità".