Washington, 18 mar. (Adnkronos) - ''E' chiaro che abbia commesso crimini di guerra'', per cui il mandato emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi) nei confronti del presidente russo Vladimir Putin è ''giustificato''. Così il presidente americano Joe Biden ha accolto con favore il mandato spiccato dalla Corte penale internazionale in connessione con la guerra in Ucraina. Nel mirino dell'Aja, anche la commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Alekseyevna Lvova-Belova. A Putin viene contestato un crimine di guerra: la deportazione illegale della popolazione, in particolare di bambini. "Oggi, 17 marzo 2023, la seconda camera preliminare della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per due persone nel contesto della situazione in Ucraina: il signor Volodymyr Volodymyrovich Putin e la signora Maria Oleksiivna Lvivova-Belova", si legge nella nota diffusa ieri dalla Corte Penale Internazionale. La Russia non riconosce il tribunale con sede all'Aja ma il presidente sostanzialmente è al sicuro nel territorio russo mentre rischia formalmente l'arresto se varca i confini nazionali. "Insignificante", "inaccettabile", paragonabile a carta igienica. Così Mosca ha replicato al mandato d'arresto. "Oltraggiosa e inaccettabile", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, definendo la decisione della Corte Penale internazionale. Per quanto riguarda la Russia, si tratta di una decisione "nulla", ha sottolineato. Alla domanda se ora Putin avrà problemi a recarsi nei paesi che riconoscono la Cpi, Peskov ha riposto seccamente: "Non ho nulla da aggiungere a questo riguardo". "La Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato d'arresto contro Vladimir Putin. Non c'è bisogno di spiegare dove dovrebbe essere usata questa carta", il commento su Twitter del vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitrij Medvedev.