Bullismo, multa ai genitori: le regole del sindaco di Cento
Ferrara, 19 mar. (Adnkronos) - Multa ai genitori in caso di episodi di bullismo che coinvolgono minorenni. "Come amministrazione non vogliamo girarci dall’altra parte. Il bullismo, nelle sue varie forme, è un problema serio. Siamo determinati nel contrastarlo con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione", dice Edoardo Accorsi, sindaco di Cento, in provincia di Ferrara, sottolineando che il Comune da lui guidato approverà "in questa settimana, grazie all’impegno dell’Assessore Pedaci, in consiglio comunale un regolamento che introduce nuovi strumenti pratici per combattere il fenomeno, intervenendo anche con sanzioni economiche sulle famiglie. Consapevoli, ovviamente, che il primo lavoro deve essere quello educativo, formativo e di sensibilizzazione".
Si tratta del nuovo regolamento di polizia urbana del Comune in cui è stato introdotto l’articolo 7 bis, suddiviso in sei commi, che sostanzialmente introduce la possibilità per l’Amministrazione di contestare una sanzione amministrativa, da 100 a 300 euro, a chi ha la patria potestà dei ragazzini che dovessero tenere in ambito scolastico e fuori atteggiamenti che possono "costituire pregiudizio per la sicurezza urbana e nocumento per la civile convivenza".
La misura piace al Codacons, che chiede l'adozione del provvedimento da tutte le amministrazioni comunali. "Spesso il bullismo da parte dei minori è legato ad una disattenzione e indifferenza da parte dei genitori che hanno responsabilità dirette nelle violenze commesse dai propri figli – spiega il presidente Carlo Rienzi – Non educare correttamente i ragazzi, e non vigilare sui loro comportamenti alimenta il fenomeno del bullismo e rappresenta un vero e proprio concorso negli illeciti commessi dai minori, e pertanto crediamo sia corretto sanzionare coloro che hanno per legge la patria potestà".
“Per tale motivo chiediamo ora agli altri comuni italiani di adottare provvedimenti analoghi a quello di Cento, estendendo in tutta Italia le sanzioni verso i genitori”, conclude Rienzi.