Roma, 22 mar. (Adnkronos) - “Crediamo fortemente che facendo formazione e prevenzione fin da quando i bambini sono piccoli, si riesca a cambiare le cose in positivo. Questo approccio permette infatti di non dover poi ricorrere ad una cura successiva, che potrebbe non essere sempre efficace”. Così, Maria Giovanna Labbate, managing director di Gedeon Richter Italia a margine dell’evento “L’età di mezzo – Infanzia e preadolescenza, un terreno fertile per coltivare l’empowerment femminile”, organizzato dall’azienda farmaceutica presso il Centro Filologico Milanese e dedicato alla discussione delle tematiche relative alla preadolescenza, all’autoconsapevolezza, al rapporto con il corpo che cambia e all’educazione alla sessualità e agli affetti, spiega quale sia l’impatto positivo che l’azienda vuole lasciare nel mondo. “Tutti quanti siamo tenuti a lasciare un'impronta positiva nel mondo - ha proseguito Labbate - come si legge anche nell'agenda del 2030 dell'Organizzazione delle nazioni unite (Onu). Ebbene, invece di interpretare la sostenibilità solo dal punto di vista ambientale, abbiamo deciso di focalizzarci su due elementi fondamentali che sono parte del nostro Dna, del nostro essere un’azienda farmaceutica che si occupa di salute della donna”. Gli elementi fondamentali a cui si riferisce Labbate sono l’empowerment femminile e la Culture&Education, pilastri del progetto ‘GRITness4ALL’. “Abbiamo voluto elaborare questo progetto - continua l’Ad - con l'augurio che tutti si possano impegnare per far capire che cos'è la diversità, tramite la cultura dell'educazione, focalizzandoci sull'empowerment femminile. Anche per questo momento abbiamo deciso di dedicare l’evento all’età di mezzo tra l’infanzia e la preadolescenza, sperando di riuscire ad eliminare quegli stereotipi che magari si sono già creati”. L’obiettivo di tale iniziativa, conclude Labbate, è “creare degli adulti più inclusivi, più equi, più consapevoli e più aperti alla diversità, al dialogo e all'ascolto, anche riguardo tematiche che ancor oggi possono rappresentare dei tabù, come ad esempio la salute, l'affettività e la sessualità.”