Roma, 28 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Noi da tempo sul superbonus denunciamo due aspetti. Uno determinato dall'incertezza delle regole e da questi continui cambi in corsa sulle cessione del credito, che ha portato le aziende a indebitarsi. E poi c'è il tema delle truffe. Ci sono fatture per lavori mai eseguiti e mai nessuno ha controllato se effettivamente quel cantiere ci fosse oppure no. E' una situazione all'italiana in cui si crea un circuito, non virtuoso, ma a delinquere, in cui chi dovrebbe controllare non controlla, chi dovrebbe rispettare le regole non le rispetta e chi cerca di infilarsi in una situazione di vacatio per truffare lo Stato. E a pagare sono le imprese, i cittadini. Lo Stato quindi fa bene a intervenire ma attenzione a non strumentalizzare il tema delle truffa per far diventare questo provvedimento non un'opportunità ma un problema". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Mino Dinoi, presidente di Confederazione Aepi, che aggiunge: "Oggi ci sono cantieri con ponteggi fermi da un anno, un anno e mezzo, che hanno alimentato solo contenziosi tra le parti in causa". "In questi due anni sul superbonus abbiamo assistito a cambi di regole, a interventi spot e a blocchi continui. Questo ha mandato il settore edile, le micro imprese, tutto ciò che ruotava attorno, in una situazione di grande difficoltà, tra fallimenti, rischio di perdita di posti di lavoro e indebitamenti per le imprese. Abbiamo la speranza che quest'ulteriore intervento di queste ore che sta rimettendo mano al decreto approvato tempo fa possa dare una soluzione, o quanto meno traghettare fino al termine definitivo di questo provvedimento, che ad oggi ha lasciato più vittime che ottimi risultati. E questo determinando anche un blocco dello sviluppo economico del nostro Paese" conclude Dinoi.