Le prime tendenze del mercato immobiliare 2023
(Adnkronos) - Dal Primo Rapporto Nomisma sull'andamento del mercato immobiliare 2023, emerge che in linea generale lo scenario attuale risulta piuttosto negativo, conseguenza del protrarsi del conflitto in Ucraina e delle scelte di politica monetaria dell'Unione Europea. Il contesto incerto e complesso rende ancora più diffuso il ricorso al credito da parte delle famiglie italiane a cui però corrisponde una minore disponibilità da parte delle banche all'erogazione del credito stesso. Un atteggiamento che influenza anche la domanda relativa ai mutui per l'acquisto delle abitazioni da cui deriva un sensibile calo nelle intenzioni di acquisto di un immobile e delle relative richieste di finanziamento. Nello specifico Nomisma prevede una diminuzione di circa il 18% sulla domanda di nuovi mutui e addirittura -47% riguardo a surroghe e sostituzioni di mutui in essere. Da ciò, si determina una tendenza alla decrescita generale delle transazioni immobiliari stimata attorno al 14,6% su base annua.
Il Rapporto Nomisma monitora diversi indicatori del mercato immobiliare primario ovvero delle 13 principali città italiane e dei mercati secondari, relativi ai centri urbani intermedi e di provincia. In questo senso per le città “intermedie” si segnala a livello di prezzi medi una crescita seppur misurata pari al 3,1% su base annua. Lo sconto medio applicato al prezzo finale di compravendita si attesta attorno al 10,6% nel comparto residenziale. Con riferimento invece alle tempistiche per portare a termine la compravendita immobiliare, queste risultano essersi ridotte con una media di 5,4 mesi, con al primo posto tra le città monitorate Trieste, dove in circa 3 mesi si riesce a vendere un immobile usato.
Il mercato degli affitti invece appare nel complesso più dinamico. Si osserva una propensione al rialzo sui canoni rispetto alla componente dei prezzi di compravendita. I rendimenti medi da locazione si attestano attorno al 5,5% nel settore residenziale. A livello di tempi per riuscire ad affittare un'unità abitativa, sono stati raggiunti i minimi da inizio 2000, con 1,5 mesi di tempo medio.
L'ultima parte del Rapporto Nomisma infine raccoglie i sentiment degli agenti immobiliari, da cui si evince ad esempio che a livello di domanda sta crescendo quella primaria ovvero di acquisto da parte di un nuovo nucleo familiare o sostituzione della propria precedente abitazione e di investimento. Parallelamente diminuiscono gli acquisti per un familiare o di casa per vacanze. Inoltre, gli agenti immobiliari segnalano un rinnovato interesse della domanda verso le abitazioni ubicate nei capoluoghi, a scapito di quelle nei comuni di provincia. Con riferimento alle locazioni, in particolare emerge una tendenza alla scarsità e al basso livello degli immobili disponibili.