Roma, 16 apr. (Adnkronos) - Nel secondo giorno di scontro tra esercito e paramilitari in Sudan, iniziando con il bombardamento da parte dei regolari delle posizioni della Forza di supporto rapido, sale a 78 il bilancio delle vittime civili dei combattimenti. Alle 56 confermate dal comitato dei medici sudanesi di Karthoum si sono aggiunte altre 22 vittime confermata dalla Ong Darfur Monitor. Tra le vittime tre membri del personale locale dell'Onu a El Fasher, nell'est del Darfur, e un cittadino indiano, secondo quanto conferma l'ambasciata indiana. Intanto, i combattimenti si stanno allargando anche fuori Karthoum, nella sua città gemella di Omdurman e anche nelle città di Kassala e Gedaref , sul confine con l'Eritrea, e a Porto Sudan, nel nord est. Si combatte anche nel sud del Paese, nella città di Damazin. In tutto il Paese poi si registrano interruzioni del servizio di Internet. Uno dei principali operatori, Mtn, ha annunciato oggi la sospensione del servizio per ordine dell'Autorità di Telecomunicazione, secondo un comunicato rilanciato dal canale. Questo è avvenuto dopo che le forze paramilitari hanno smentito, via Twitter, l'annuncio con cui l'esercito sudanese affermava di aver conquistato le basi paramilitari in sette località del Paese e di aver ucciso comandanti della Rsf. "Questi confermano di essere in perfetta salute e pronti ad onorare il loro ruolo in battaglia", hanno scritto i paramilitari. Con una dichiarazione diffusa oggi da Al Arabya e Al Hadath un ufficiale dell'esercito sudanese ha detto che saranno necessari, come minimo, "giorni per concludere" i combattimenti. Infine, da ieri Arabia Saudita ed Egitto hanno annunciato la sospensione dei voli in Sudan a causa della violenza dei combattimenti. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha intanto condannato fermamente lo scoppio dei combattimenti, rivolgendo "l'invito ai leader delle Forze di supporto rapido e delle Forze armate sudanesi a cessare immediatamente le ostilità, ripristinare la calma e avviare un dialogo per risolvere l'attuale crisi", ha dichiarato Stephane Dujarric, il portavoce, in una dichiarazione. Guterres ha invitato gli Stati membri delle Nazioni Unite nella regione a sostenere gli sforzi per ristabilire l'ordine e tornare sulla via della transizione in Sudan, ha aggiunto. Guterres, riferisce ancora il portavoce, ha parlato con il presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi e il presidente della Commissione dell'Unione africana Moussa Faki Mahamat su come ridurre l'escalation la situazione. Guterres ha parlato con il comandante della Rsf Mohamed Hamdan Dagalo. Guterres continuerà i suoi sforzi, anche parlando con il comandante delle forze armate sudanesi Abdel Fattah al-Burhan, il prima possibile, ha affermato il portavoce. "Alla vigilia della riunione G7 in Giappone in cui ho chiesto di dare priorità all’Africa, gli scontri in Sudan minacciano civili e mettono in discussione la democrazia. Invitiamo i leader militari sudanesi ad interrompere le ostilità per riprendere il dialogo politico". A scriverlo è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, su Twitter.