Pnrr, Aepi: "Futuro parla di innovazione, equo compenso e logistica"
Roma, 18 apr. (Labitalia) - Equo compenso, innovazione e logistica. Queste le parole chiave per il futuro delle professioni e delle imprese, anche alla luce dei fondi del Pnrr, ricordate oggi dai rappresentanti Aepi in occasione dell’incontro ‘Dopo sei mesi quale impatto dell’Esecutivo sulle imprese?'.
“Ricordando le dichiarazioni del ministro Calderone riferendosi all’equo compenso la norma tutela i professionisti ed è la prova di grande civiltà”, afferma Celestino Bottoni, vicepresidente e coordinatore Aepi professioni. “C’è tanta voglia di fare - sottolinea - anche per avere una Pa che risponda. Abbiamo anche la riorganizzazione delle agevolazioni per avere la semplificazione per le imprese”.
“La ricerca - aggiunge Andrea Cordero Di Montezemolo, vicepresidente Aepi per l’Innovazione - è fondamentale per l’innovazione. Noi stiamo andando verso un mondo impressionante, verso la digitalizzazione; pensiamo solo allo Spid, all’identità digitale e a quello che riusciremo a costruire attorno al digitale. L’intelligenza artificiale sta cambiando il nostro modo di pensare. Nel Pnrr l’innovazione assorbe oltre il 50% delle somma messa a disposizione per il nostro Paese. Innovare significa avere visione e mettersi in gioco oltre che assumersi dei rischi”.
“Il comparto dei trasporti - ricorda Alessandro Peron, responsabile Aepi Trasporti e logistica - ha dei numeri ben diversi dal pil italiano che conta 1,5 milioni di lavoratori. Bene che il governo Meloni ha messo al centro il made in Italy e l’agroalimentare che comunque passa per il trasporto e la logistica. Siamo una piattaforma logistica naturale nel Mediterraneo, comunque tutte le rotte ci pongono in una posizione strategica, eppure gli operatori sono stranieri, molti dei quali sono a partecipazione di Paesi stranieri. L’auspicio è che questo governo faccia crescere campioni nazionali della logistica”.
“Noi in quanto commercianti - rimarca Stefano Cocco, responsabile Commercio Aepi - abbiamo l’obiettivo di aiutare il governo per far uscire l’Italia dalla stagnazione. Bisogna invertire la marcia”.
Per Patrizia Gabellone, vicepresidente Aepi per il Lavoro e welfare, “servono poche norme e poche regole con facilità di accesso e incentivi che siano legati a giovani e donne, ovvero gli obiettivi del Pnrr”. “Sicuramente - avverte - il salario minimo va bene ma c’è una parte delle tutele che deve essere legiferata e non essere lasciata alle parti”.