Cancro polmone avanzato, ok Aifa a rimborsabilità terapia orale giornaliera
Disponibile anche in Italia tepotinib di Merck per pazienti adulti con neoplasia non a piccole cellule
Roma, 20 apr. (Adnkronos Salute) - Merck ha annunciato che l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha ammesso alla rimborsabilità tepotinib (nome commerciale Tepmetko*), terapia orale in singola somministrazione giornaliera per il trattamento dei pazienti adulti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (Nsclc) avanzato, con alterazioni genetiche che causano lo skipping dell’esone 14 del fattore di transizione mesenchimale epiteliale (Metex14), che richiedono una terapia sistemica a seguito di un trattamento precedente con immunoterapia e/o chemioterapia a base di platino. Con la prima approvazione ricevuta in Giappone nel marzo 2020 – riporta una nota - tepotinib è stato il primo inibitore orale di Met al mondo a ricevere un’approvazione regolatoria per il trattamento del Nsclc avanzato con alterazioni del gene Met. Il farmaco ha poi ricevuto l’approvazione per questa indicazione dalla Fda statunitense nel febbraio 2021 e, un anno dopo, dall’Agenzia europea del farmaco Ema.
In Italia nel 2022 - secondo le stime di Aiom, Airtum e Osservatorio nazionale screening - sono state 43.900 le nuove diagnosi di tumore del polmone, la seconda neoplasia più frequente negli uomini (con una sopravvivenza a 5 anni del 16%) e la terza nelle donne (con sopravvivenza a 5 anni del 23%); la prima causa di morte per cancro negli uomini e la seconda nelle donne. A livello mondiale il Nsclc rappresenta circa l’85% di tutti i tumori polmonari.
Nel Nsclc - dettaglia ancora la nota - gli inibitori tirosinchinasici (Tki) dell’Egfr (recettore del fattore di crescita epidermico) e del gene Alk (anaplastic lymphome kinase) hanno aperto la strada ad una nuova era di medicina oncologica di precisione. Inoltre, ulteriori driver oncogenici, come il gene Met, sono stati recentemente identificati come bersagli di un trattamento specifico. Le mutazioni nelle vie del segnale di Met, si registrano nel 3-4% dei casi di Nsclc e nel caso di malattia avanzata sono associate ad una prognosi sfavorevole. Questi pazienti hanno in genere più di 70 anni e molto spesso hanno una storia di tabagismo attiva o pregressa. Tepotinib ha dimostrato una marcata attività antitumorale, in pazienti adulti con Nsclc avanzato o metastatico.
L’efficacia e la sicurezza di tepotinib - prosegue la nota Merck - sono state valutate in uno studio clinico multicentrico a braccio singolo, in aperto, non randomizzato multi-coorte ('Vision'). I dati dell’analisi primaria dello studio sono stati pubblicati sul 'New England Journal of Medicine' e hanno mostrato risposte consistenti e durature di tepotinib, sia in pazienti adulti naïve al trattamento, sia in pazienti precedentemente trattati. L’endpoint primario è stato la percentuale di risposta obiettiva, confermata dai criteri di valutazione 'Recist' (Response Evaluation Criteria in Solid Tumor); ulteriori misure di efficacia sono state la durata della risposta, la sopravvivenza libera da malattia oltre alla sopravvivenza complessiva. Nello studio 'Vision', nei pazienti che hanno ricevuto tepotinib per la terapia di seconda linea o linea successiva si è registrato una percentuale di risposta obiettiva del 44,2% dei casi, una durata della risposta (DoR )e la sopravvivenza libera da malattia (Progression Free Survival), mediana rispettivamente di11,1 e 11,0 mesi. Inoltre, sopravvivenza complessiva mediana è stata di 19,9 mesi.
“Se trattato con la sola chemioterapia, il Nsclc offre una sopravvivenza complessiva di circa 12 mesi - dichiara Filippo de Marinis, direttore della Divisione di Oncologia toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia e Presidente Aiot (Associazione italiana oncologia toracica) -. Gran parte dei pazienti con Nsclc di nuova diagnosi è in stadio avanzato: la proporzione di pazienti con Nsclc con malattia in stadio IV alla diagnosi è pari a 47% - 55% mentre in stadio III alla diagnosi è pari a 25%-30%. Lo stadio IV, quello metastatico, è il più difficile da trattare - continua de Marinis – tuttavia oggi la chemioterapia tradizionale, che non riduce significativamente il rischio di recidive, non rappresenta l’unica possibilità. Negli ultimi anni l’immunoterapia (da sola o in combinazione con la chemioterapia) e le terapie a bersaglio molecolare su geni alterati sono diventati strumenti fondamentali nel trattamento del tumore polmonare non a piccole cellule metastatico. Tra i farmaci a bersaglio molecolare, tepotinib consente di disegnare un nuovo percorso terapeutico mirato per i pazienti con alterazioni genetiche METex14, che sono particolarmente difficili da trattare e con una prognosi sfavorevole. Tutto ciò massimizzando il beneficio clinico, a fronte di un profilo di sicurezza gestibile”.
“La qualità della vita nei pazienti con Nsclc è altamente compromessa - aggiunge Silvia Novello, professore ordinario di Oncologia medica, Dipartimento di Oncologia, Università degli Studi di Torino e presidente di Walce Women against lung cancer in Europe - sia per quanto concerne la sfera emotiva (depressione e ansia), sia per quanto attiene la funzionalità fisica dei pazienti. L’impatto sulla qualità di vita è più sfavorevole per i pazienti con Nsclc in stadio avanzato, o in progressione, e per quelli che ricevono linee di trattamento successive. Tepotinib rappresenta un’opportunità importante per i pazienti con alterazioni genetiche di METex14, in quanto consente di ottimizzare il beneficio clinico senza impatti negativi sulla qualità della vita”. Perché tutti i pazienti abbiano “pari opportunità di accedere tempestivamente alle opzioni terapeutiche offerte da farmaci a bersaglio molecolare, come tepotinib – rimarca Novello - è importante una completa profilazione molecolare alla diagnosi, per disegnare un percorso terapeutico ottimale e consentire ai pazienti di beneficiare delle cure più adatte alla loro condizione”.
“L’introduzione in Italia di tepotinib nella pratica clinica consente di rispondere ad un urgente bisogno terapeutico insoddisfatto – dichiara Jan Kirsten, Presidente e Amministratore delegato, Healthcare, Merck Italia - Siamo per questo lieti di poter mettere a disposizione dei professionisti della salute e dei loro pazienti una soluzione terapeutica in grado di apportare un importante cambiamento nella gestione di una patologia così grave. Con tepotinib si è, infatti, riusciti a individuare una nuova terapia mirata per il carcinoma polmonare, aggiungendo un nuovo ‘tassello’ all’armamentario terapeutico contro una delle più insidiose malattie oncologiche”. “Quello di trovare risposte ad importanti unmetneed è un impegno che l’azienda ha preso con i propri pazienti e ci spinge a proseguire con passione l’impegno nella ricerca oncologica, per poter offrire sempre più soluzioni all’avanguardia, in grado di migliorare e prolungare significativamente la vita delle persone”, conclude.