Trevignano, 3 mag. - (Adnkronos) - (Dall’inviata Silvia Mancinelli) - I cancelli del santuario di Gisella, sulle sponde del lago di Bracciano, si sono aperti da 30 minuti appena, ma nelle panchine tutte intorno alla teca con la madonnina, impassibile di fronte a scandali e miracoli di dubbia credibilità, c’è lo zoccolo duro dei fedeli. Alcune decine, tra i quali si confonde qualche giornalista, ma ben decisi a manifestare il loro astio nei confronti di quanti hanno “usurpato coi telefonini un terreno un tempo vergine”. Oggi è il 3, il giorno del mese in cui qui fa la sua comparsa la presunta veggente Gisella, la donna per molti santona e per tutti il vero mistero di questo angolo di pace e vento, al quale si arriva passando per via delle rose, il fiore per eccellenza della Madonna. Ed oggi, che è il 3 di maggio, il mese mariano, Gisella Cardia è attesa dalla sua gente per testimoniare una nuova possibile apparizione della Madonna. “L’unica pecca di quella donna - racconta all’Adnkronos un signore che qui viene da Siena ogni mese dal 2017 - è che parla troppo, quasi a voler convincere. Ma io, che in questo posto vengo da quando c’era solo la croce e nient’altro, ho sempre avvertito un forte senso di serenità e di pace. Sono un ex comunista che ha fatto pace con Dio e un’inversione a U nella vita. Andavo a Medjugorje, dicono però che ormai sia seconda a Trevignano”. Passa qualche ora e la veggente si presenta all'appuntamento: “La mia fede mi fa star bene perché ho Dio e la Madonna dalla mia parte. In questi due mesi e mezzo mi avete detto di tutto, mi avete dipinta come un mostro, come una truffatrice, Satana in persona, una che scappa, blasfema, eretica anche quasi prostituta. Credo che mi avete detto di tutto, parlo dei media e di coloro che si divertono ad andare in tv, non avendo forse altro da fare che screditare le persone. Chi ha fede non fa questo, si mette in preghiera”. La presunta veggente di Trevignano, Gisella Cardia, inizia a parlare rivolgendosi ai giornalisti che oggi superano il numero di fedeli sulle sponde del lago. Ai cronisti, ai quali dà il benvenuto, riserva poi il suo sfogo: “Vorrei fare una domanda a tutti voi - dice - se sono quel mostro, speculatrice di miracoli, non trovo un aggettivo per capire come si possono chiamare quelle persone che impediscono la preghiera, l’arrivo qui delle persone per pregare, che vogliono venga giù la statua della Madonna. Siamo stati quasi ‘ricattati’ - puntualizza - vogliono espropriarci il terreno se continuiamo a venire qui a casa nostra. Hanno chiamato la celere come fossimo allo stadio. Tra tutte le cose che mi sono state dette è che faccio business, eppure con la mia faccia e su quella di mio marito, sulla nostra pelle, hanno alzato lo share. Io non ho mai preso un centesimo. Non ho un aggettivo per definire questa gente, tutto questo caos, questi giornalisti qui a riprendere niente, un rosario”. E poi la stoccata finale. “Con il clima di odio che è venuto su, avete cercato di farmi odiare, ma le persone non solo non si sono allontanate, anzi arrivano di più perché ci conoscono e sanno che siamo bravi. Il demonio esiste, ma non sono io il male. Se Dio è con me chi può essere contro di me?”. Gli applausi dei più accaniti suoi sostenitori, quelli con la pettorina ‘firmata’ Madonna di Trevignano’ già si levano alti. “Io non sono mai scappata e intendo di restare qui a pregare in questo luogo” chiosa Gisella ormai costretta ad alzare la voce tra le ovazioni ‘Viva Maria’. Arriva il momento del messaggio della Madonna, la veggente Gisella si dà da fare con penna e taccuino. “Funziona così - spiega un fedele all’Adnkronos - mentre noi siamo in ginocchio e preghiamo, la Madonna rivela a lei un messaggio che poi provvede a scrivere per rileggerlo a noi”. “Io sono stata miracolata - interviene una donna - cinque anni fa mi dovevo ricoverare al Gemelli per un rumore al rene, sono venuta qui due giorni prima e ho visto la Madonna. Era sopra una nuvola, ma non indossava il manto celeste e aveva le mani nascoste nella veste. Non sentivo la sua voce, ma l’ho vista”. Intanto la cerimonia prosegue, tra mani alzate, canzoni intonate tra qualche sbadiglio e un vento che sferza l'area sotto il sole osannato da qualcuno come la concessione della Madonna. “La Madonna dice ‘figli miei sono madre di misericordia, non abbiate paura perché sono sempre accanto a voi, pregate affinché possa aprire i vostri cuori e alimentarci dell’amore di Dio, affinché la misericordia copra il mondo e l’umanità che sta andando verso la distruzione. La purificazione sarà dura ma necessaria”, è il messaggio di Maria letto ai fedeli riunitisi a Trevignano dalla presunta veggente. “La guerra è vicina e noi stiamo pensando a una donna che fa pregare, il demonio si è davvero scatenato ma la fede è più forte”. Si sfoga così, , la veggente Gisella al termine del messaggio della Madonna. Ai suoi fedeli deposita il proprio disappunto per “due mesi e mezzo in cui mi è stato detto di tutto. Il mio maestro, il nostro maestro - aggiunge - mi ha insegnato ad amare anche i nostri nemici e per questo ho detto e chiesto alla Madonna benedizioni per i miei detrattori, per i giornalisti, per quelli che sono immischiati in un mondo dove non c’è più Dio”. Al termine dell’incontro di preghiera, Gisella riceve e bacia i fedeli in fila, circondata da bodyguard con auricolari e dai supporters più accaniti che indossano una pettorina per distinguersi e girano tra le panche a vigilare. Nell’emozione del momento una donna si accascia ai piedi della veggente. “È il riposo dello spirito” rispondono i supporters con disincanto a quanti chiedono perché non venga tirata su. Finisce la cerimonia, la veggente se ne va sul suo monovolume, protetta dal marito e scortata come una rockstar da bodyguard e fedeli in pettorina che accantonano i rosari per alzare i toni: “La Madonna sono anni che parla, ma voi non lo meritate”, urla uno di loro ai giornalisti. E' l'ultimo atto, sul grande prato con vista sul lago torna il silenzio.