Mosca, 4 mag. (Adnkronos) - "L'impiego di armi nucleari in risposta a un drone è ovviamente escluso". E' quanto ha detto ha affermato il comandante dei mercenari Wagner, Evgheny Prigozhin, rilanciato dal Kyiv Post, dopo il presunto attacco con droni contro il Cremlino mentre Vladimir Putin non era nella sede istituzionale nel cuore di Mosca. "Facciamo la figura dei clown che minacciano una bomba nucleare in risposta a un drone da bambini". PESKOV - Sono "ridicole" per la Russia le dichiarazioni arrivate dall'Ucraina dopo che Mosca ha denunciato un attacco con droni contro il Cremlino, un "attentato" al presidente Putin. E Mosca accusa gli Stati Uniti. "Queste decisioni, la definizione di obiettivi e mezzi, tutto è dettato a Kiev da Washington. Ne siamo ben consapevoli", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov, secondo il quale, riporta il giornale Izvestia, verranno "rafforzati" i sistemi di difesa antiaerea nella zona. "Tutto sarà rafforzato", ha detto, affermando che Putin ha "mantenuto la calma". "In momenti difficili e situazioni estreme, il presidente mantiene sempre la calma, è chiaro dalle sue valutazioni e dagli ordini che impartisce", ha sostenuto, aggiungendo che in questo caso "non è accaduto nulla di diverso". Confermata a Mosca la parata della Giornata della vittoria per il 9 maggio "senza cambiamenti nei programmi" e, ha aggiunto Peskov, non è prevista una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale russo dopo quanto denunciato nelle scorse ore. La risposta di Mosca, ha detto, sarà "in linea con gli interessi del Paese". Sono "ridicole" per la Russia le dichiarazioni, arrivate dall'Ucraina, dopo che Mosca ha denunciato un attacco con droni contro il Cremlino, un "attentato" al presidente russo Vladimir Putin. E Mosca accusa gli Stati Uniti. "Queste decisioni, la definizione di obiettivi e mezzi, tutto è dettato a Kiev da Washington. Ne siamo ben consapevoli", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov, secondo il quale - riporta il giornale Izvestia - verranno "rafforzati" i sistemi di difesa antiaerea nella zona. "Tutto sarà rafforzato", ha detto, affermando che Putin ha "mantenuto la calma". "In momenti difficili e situazioni estreme, il presidente mantiene sempre la calma, è chiaro dalle sue valutazioni e dagli ordini che impartisce", ha sostenuto, aggiungendo che in questo caso "non è accaduto nulla di diverso". CASA BIANCA - "Vi dirò solamente che il signor Peskov mente, è ovvio, sono accuse ridicole" ha detto John Kirby, portavoce del Consiglio Nazionale di Sicurezza della Casa Bianca. "C'e un parola che mi viene in mente, ma ovviamente non è appropriato usarla in televisione", ha aggiunto ai microfoni della Cnn. "Gli Stati Uniti non hanno nulla a che vedere con questo - ha poi aggiunto - non sappiamo neanche esattamente cosa sia successo. Ma posso assicurarvi, gli Stati Uniti non hanno avuto assolutamente alcun ruolo". Kirby ha spiegato che Washington non ha informazioni su chi sia responsabile dell'attacco ma "sta cercando il più possibile di saperne di più". Gli Stati Uniti, ha infine ribadito, "non appoggiano, incoraggiano o sostengono attacchi personali contro i leader". PECHINO - "Tutte le parti dovrebbero evitare azioni che possano portare a un'ulteriore escalation della situazione". Si è espressa così la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, in dichiarazioni riportate dal Global Times all'indomani dell'attacco con droni contro il Cremlino denunciato da Mosca e delle accuse a Kiev e agli Usa. La posizione della Cina sulla "crisi ucraina", ha insistito la portavoce, è "coerente e chiara". CREMLINO - Il Comitato investigativo e altre agenzie interessate hanno aperto inchieste sull'attacco contro il Cremlino nella notte fra martedì e mercoledì, ha reso noto il portavoce, Dmitry Peskov, precisando che non c'è un termine prefissato per la fine delle indagini. "L'accaduto richiede certamente una inchiesta approfondita. Lo stanno facendo il Comitato investigativo e altre agenzie". Ieri Peskov aveva parlato dell'attacco come di un atto di terrorismo e di un attentato alla vita del Presidente.