(Adnkronos) - Ogni cittadino che vive o ha vissuto in un condominio sa quanto siano ricorrenti liti e controversie condominiali dovute ai motivi più disparati. Le statistiche in tal senso indicano che una causa civile su cinque è legata a questioni inerenti la convivenza in condominio. D'altronde circa il 75% della popolazione italiana risiede in un condominio. Fermo restando che possono esserci liti dovute a questioni di assoluta rilevanza, rimane il fatto che molte risultano di poco conto, ma, ciò nonostante, finiscono davanti al giudice. Quali sono i motivi più ricorrenti che innescano liti e controversie condominiali? Rumori molesti specie in orari in cui dovrebbe essere garantito il silenzio, cani che abbaiano, acqua che sgocciola da un balcone a quello sottostante, occupazione indebita di aree comuni, cattivi odori, infiltrazioni d'acqua. Questi sono solo alcuni dei fattori che innescano liti in condominio, ma il panorama è davvero ampio e diversificato. Per cercare di andare incontro ai moltissimi cittadini che si trovano ad affrontare liti condominiali il Consiglio Nazionale del Notariato ha messo a punto una guida con consigli utili e pratici per evitare che una semplice discussione tra condomini finisca in una causa civile, spesso lunga anni e con costi notevoli da sostenere a prescindere dal fatto di trovarsi dalla parte della ragione. La guida tra l'altro affronta temi importanti per chi vive in condominio tra cui le regole del condominio, il ruolo dell'amministratore, oltre a riportare una serie di casi pratici che possono chiarire i dubbi dei cittadini. Nello specifico, uno dei temi più attuali riguarda il distacco di una o più unità abitative dal riscaldamento centralizzato del condominio. In questo caso il distacco è possibile se non implica problemi al funzionamento dell'impianto stesso e non comporta costi maggiori per gli altri condomini. Coloro che decidono di distaccarsi dal riscaldamento centralizzato però devono comunque partecipare alle spese per la manutenzione straordinaria dell'impianto centralizzato oltre a quelle per l'eventuale adeguamento e messa a norma. Un altro caso piuttosto ricorrente riguarda il pagamento delle spese condominiali a seguito di passaggio di proprietà di un'unità immobiliare. Il venditore dell'immobile resta responsabile delle eventuali spese da pagare, ma l'amministratore di condominio può richiedere al nuovo condomino di saldare il debito. Quest'ultimo a sua volta ha facoltà di rivalersi sul venditore.