(Adnkronos Salute) - La fuga dei cervelli è un fenomeno che riguarda da decenni il nostro Paese e che comporta diverse conseguenze. Partiamo da qualche dato: secondo l'Istat nel 2019 oltre 122 mila connazionali si sono cancellati dalle liste anagrafiche del nostro Paese, ma i numeri reali sono maggiori, si stima oltre 2,5 volte in più rispetto ai dati ufficiali. E di questi italiani che vanno all'estero molti sono giovani, il 56% ha tra 18 e 39 anni, con un elevato livello di istruzione, innovatori e imprenditori. Perché i giovani talenti vanno all'estero è presto detto. I laureati italiani hanno maggiore probabilità di trovare un lavoro in linea con il loro percorso di formazione e oltretutto guadagnare di più in tempi brevi. In questo senso secondo i dati di Almalaurea - il Consorzio Interuniversitario riconosciuto come Ente di Ricerca, membro del Sistema Statistico Nazionale, che rappresenta 78 Atenei e circa il 90% dei laureati complessivamente usciti ogni anno dal sistema universitario italiano – un occupato a un anno dalla laurea nel nostro Paese guadagna 1.314 euro medi mensili, la cifra all'estero sale 1.817 euro medi mensili (dati riferiti al 2019). Il gap retributivo diventa ancora più evidente per gli occupati laureati da 5 anni: 1.511 euro medi mensili in Italia, 2.319 euro medi mensili all'estero. Il problema della fuga dei cervelli rappresenta, tra l'altro, una voce di costo per lo Stato. Motivo per il quale, ma non certo l'unico, i diversi governi che si sono succeduti negli anni hanno cercato in qualche modo di porre rimedio. L'attuale Governo, nella persona di Tommaso Foti, Capogruppo alla Camera di Forza Italia, ha di recente presentato una proposta di legge che,in sintesi, prevede il prolungamento delle agevolazioni fiscali per i lavoratori con almeno tre figli minorenni o a carico che rientrano dall'estero, trasferendo la residenza in Italia. La bozza della proposta introduce nell'ambito delle misure volte a favorire il rientro in Italia dei lavoratori operanti all'estero alcune misure a sostegno della natalità e del prolungamento degli incentivi per le famiglie numerose. La misura punta a rafforzare gli incentivi fiscali previsti per i lavoratori altamente qualificati, docenti e ricercatori che hanno scelto di trasferire la propria residenza all'estero. La misura prevista nella proposta di legge da un alto incentiva la natalità in quanto l'agevolazione si applica in presenza di almento tre figli minorenni, dall'altro stimola il rientro in Italia di famiglie numerose o comunque che hanno intenzione di aumentare il numero di figli nel tempo. Viene infatti previsto che la nascita, l'adozione o l'affido pre-adottivo di ciascun figlio oltre il terzo durante il periodo di fruizione delle agevolazioni fiscali comporti il prolungamento senza oneri aggiunti delle agevolazioni stesse, fino al periodo d'imposta successivo a quello del compimento del diciottesimo anno di età del figlio nuovo arrivato.