Medicina, dolore cronico: 350 esperti a confronto a Torino al congresso Guida
Torino, 11 mag. (Adnkronos Salute) - Sono oltre 350 gli esperti nazionali e internazionali riuniti a Torino per il quarto congresso nazionale della Società italiana per la gestione unificata e interdisciplinare del dolore muscolo-scheletrico e dell’algodistrofia (Si-Guida). Una tre giorni, da oggi fino a sabato 13 maggio, di dibattiti e confronto a tutto tondo, al Centro congressi dell’Unione industriali, che parte dall’assunto di proporre il dolore muscolo-scheletrico non come sintomo di una malattia, ma esso stesso come una patologia da diagnosticare e trattare con appropriatezza, secondo percorsi diagnostico-terapeutici definiti con team multidisciplinari composti principalmente da ortopedico, reumatologo e fisiatra.
"In linea con la missione della Società, nel nostro quarto congresso nazionale mettiamo a confronto le diverse professionalità mediche -spiega Giovanni Iolascon, ortopedico e fisiatra e presidente di Si-Guida - con lo scopo di affrontare gli aspetti clinici, chirurgici e riabilitativi del paziente con dolore muscolo-scheletrico non oncologico. All’interno delle sessioni vengono trattati molti dei temi del dolore cronico - prosegue - in particolare quelli che riguardano la fibromialgia, patologia emergente che colpisce un numero sempre maggiore di donne italiane; la lombalgia, che è molto comune ma di cui ancora poco conosciamo; e soprattutto affrontiamo l’algodistrofia, una malattia ritenuta rara, ma che in realtà rara non lo è. Di questa patologia presentiamo anche nuovi dati riguardanti il trattamento farmacologico, in particolare nuove modalità di somministrazione di un farmaco che è già in prescrizione nel sistema sanitario nazionale, il neridronato”.
Da un punto di vista clinico, il dolore cronico muscolo-scheletrico si localizza nella parte superiore e inferiore della schiena, il capo, il collo e le articolazioni, principalmente il ginocchio. Il dolore cronico è più frequente nell’anziano, nella popolazione a basso reddito e tra le donne. Le cause che possono determinare il dolore cronico sono molteplici, tra le più comuni: l’artrosi e le artriti (nel 42% dei casi), le lombalgie, i dolori delle spalle e del collo, i disturbi del disco intervertebrale, le fratture, le cefalee, le sindromi da dolore delle fasce muscolari. Secondo i dati dell’osservatorio sul dolore cronico in Italia è un problema che riguarda il 26% della popolazione italiana, mentre la percentuale sale al 74% se si considera la fascia di popolazione compresa tra i 60 e gli 80 anni.
Il congresso Si-Guida focalizza la sua attenzione su alcune patologie notoriamente responsabili dell’aumento della suscettibilità al dolore quali: l’algodistrofia, una patologia multisistemica, multisintomatica, sottodiagnosticata e sottotrattata; l’osteoartite, una delle principali cause di disabilità e la Lombalgia. Tutte patologie che hanno in comune almeno una caratteristica: il dolore cronico, definito come il dolore che persiste o ricorre per un tempo superiore a tre mesi. La cronicizzazione del dolore dipende da un evento di sensibilizzazione centrale, ossia un aumento della reattività dei neuroni nocicettivi nel sistema nervoso centrale al loro input afferente normale o sottosoglia. Questo fenomeno, clinicamente, non può essere direttamente misurato, ma può essere dedotto dalla manifestazione di iperalgesia e allodinia.