Roma, 12 mag. (Adnkronos) - Dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nuovo affondo contro l'utero in affitto, che Fdi vorrebbe rendere reato universale. Perché? "Perché l'utero in affitto è lesivo della dignità della donna e dei diritti fondamentali dei bambini, e in Italia è reato ormai da molti anni. Solo che non è mai stato realmente perseguito, perché si va all'estero a praticarlo con la certezza che tornati qui non succeda niente". Queste le parole di Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia e la natalità, che in un'intervista all'Adnkronos commenta l'intervento del premier Meloni agli Stati Generali della Natalità, alla presenza di Papa Francesco. "All'esame del Parlamento - ricorda l'esponente di Fdi - c'è la proposta di renderlo perseguibile anche se commesso all'estero. Tutto questo è importante anche per non svilire la maternità, non ridurla a un bene di mercato". Questa mattina la premier e il Santo Padre sono intervenuti agli Stati generali della Natalità. Quali sono stati secondo lei i passaggi più significativi dei due discorsi? "Entrambi hanno voluto lanciare un messaggio di speranza nel futuro e un invito alla vitalità. Lo hanno fatto partendo da due prospettive ovviamente diverse: la speranza di cui parla il Papa è una virtù teologale, un'attesa che non può limitarsi ad essere passiva ma caratterizza l'agire. Ma anche Meloni parla di una speranza attiva, un impegno forte per realizzare concretamente e laicamente i presupposti per una società vitale". "Ho colto tra i due concetti un'affinità e un segnale davvero importante, perché è la vitalità sociale la condizione essenziale per invertire la curva demografica", sottolinea l'esponente di Fdi ricordando i punti salienti degli interventi della presidente del Consiglio e del Pontefice. Quali possono essere soluzioni innovative per favorire la natalità, al di là dei provvedimenti già messi in campo dal governo? Quante risorse servono per una efficace politica a sostegno della natalità? "A essere innovativo è proprio l'approccio che questo governo sta adottando. Non più provvedimenti settoriali, bonus, proposte circoscritte, ma la scelta di fare del criterio familiare e del numero dei figli un parametro fondante dei provvedimenti in tutti gli ambiti", dice il ministro per la Famiglia. "Non solo dunque investire nuove risorse, e ricordo che con la sola legge di bilancio abbiamo investito sulle famiglie un miliardo e mezzo, ma anche - rimarca l'esponente di Fratelli d'Italia - utilizzare le risorse esistenti con un criterio che tenga conto del carico familiare".