Roma, 19 mag. (Adnkronos Salute) - "Uno dei grandi problemi quando si parla di salute mentale è la grossa carenza di personale nei servizi. L’impianto normativo italiano è buono a livello mondiale, ma manca la risposta in termini di personale che può sopperire alla necessità di cura delle persone". Così Antonio Gallo, responsabile del servizio disagio mentale della Comunità di Sant’Egidio, intervendo all' appuntamento 'La salute mentale a 45 anni dalla legge Basaglia', prima puntata di 'Principi Attivi', ciclo di eventi promossi da Boehringer Ingelheim Italia per affrontare alcune tra le priorità più impellenti di salute pubblica. "Dopo 45 anni dalla legge Basaglia molte cose sono state fatte e molte ne mancano, ma è cambiata la società - ha spiegato Gallo all'evento, tenutosi nella serata di ieri -. Non bisogna dimenticare che c’è stata una pandemia che ha condotto anche all’isolamento sociale molte persone con disagio mentale. Queste persone hanno paura di vivere nel mondo, hanno bisogno di essere accompagnate. Alcune di loro sono sole, non hanno supporto familiare e non si avvicinano ai servizi di cura, serve tutto un lavoro per aiutarle”. Un problema che non risparmia i giovani, secondo Gallo che aggiunge: "Il problema dei giovani è molto rilevante e per loro la prospettiva non può essere solo quella di una risposta di cure nel territorio. Manca la presa in carico per un progetto di vita che significa anche reinserimento lavorativo, continuazione degli studi e supporto alle famiglie".