Mosca, 30 mag. (Adnkronos) - La Nato dispiegherà altri 700 militari in Kosovo, teatro di tensioni e incidenti a causa dei quali ieri sono rimasti feriti 30 soldati di Kfor, di cui 11 italiani. Lo ha annunciato il segretario generale dell'Alleanza Jens Stoltenberg, alla vigilia di una riunione dei ministri degli Esteri della Nato a Oslo: "Abbiamo deciso di dispiegare altri 700 militari della forza di riserva operativa per i Balcani occidentali e di mettere un altro battaglione delle forze di riserva in stato di massima allerta in modo che possa essere dispiegato in caso di necessità". "Il dispiegamento di altre forze risponde ad una misura di prudenza volta ad assicurare che la Kfor abbia la capacità necessaria per mantenere la sicurezza in linea con il nostro mandato del Consiglio di Sicurezza Onu", ha dichiarato l'ammiraglio Stuart B. Munsch, a capo del Comando Interforze Alleato di Napoli. "Voglio lodare la Kfor per aver adottato un'azione rapida, contenuta e professionale nel suo intervento per mettere fine ai disordini e salvare vite", ha affermato. "La violenza deve fermarsi e tutte le parti devono far cessare le azioni che minano la pace in qualunque e ciascuna comunità del Kosovo".

L'Occidente deve "smettere di incolpare" i serbi per gli incidenti scoppiati in Kosovo e di influenzare le autorità di Pristina. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha esortato anche a "non provocare Belgrado", che è stata "costretta" a schierare le truppe al confine con il Kosovo "a rischio di essere nuovamente accusata per l'escalation della tensione". La portavoce, riferendosi agli incidenti di ieri, ha sostenuto che le forze della missione Nato (Kfor) hanno dimostrato mancanza di professionalità nell'affrontare la situazione. "Non solo hanno mostrato la loro mancanza di professionalità, ma sono anche diventate una fonte di violenza inutile, un fattore di escalation", ha affermato Zakharova. La portavoce, citata dai media russi, ha quindi sottolineato che servono "passi risoluti" per una de-escalation tra serbi e kosovari e non "mezze misure come l'idea degli americani di trasferire i nuovi sindaci dai municipi ad altre strutture".