Madonna Trevignano, Brosio: "Da Papa Francesco parole chiare"
Roma, 4 giu. - (Adnkronos) - "Su Medjugorje metto la mano sul fuoco. Su Trevignano vedo molte ombre e qualche luce". Paolo Brosio, studioso e devoto numero uno alla Madonna di Medjugorje, all’Adnkronos sottolinea di avere sempre mantenuto "una posizione molto prudente" sulle presunte apparizioni della Madonna nella cittadina laziale sulle quali deve decidere la Commissione diocesana.
"Dalle informazioni che ho - osserva -credo si vada verso il ‘non constat’ più assoluto. La nullità totale". Oggi è intervenuto anche il Papa sulle apparizioni mariane. "Credo - dice il giornalista - che il Papa volesse dire proprio questo, pur non nominandola direttamente nel rispetto della Commissione. D’altra parte il vescovo Salvi, dicendo di non andare più in pellegrinaggio li’, dimostra che sa già l’esito dei lavori. E io obbedisco alla Chiesa".
Brosio spiega il perché delle ombre che vede attorno al caso Trevignano: "Quel che non capisco è come mai la Commissione teologica di Civita Castellana non abbia preso in esame la seconda volta le statuine. Sull'esame testuale dei messaggi, condivido critiche e rilievi. Però poi quando vedi una statuina che lacrima o c’è un fenomeno esoterico, quindi demoniaco, o di assoluta veridicità, quindi soprannaturale, o c’è un marchingegno che illude la gente ed è umano".
Brosio parla anche della presunta veggente Gisella Cardia: "Prudentemente le chiedo: perché non hai mai attivato un rapporto diretto col vescovo o col parroco? Ogni veggente - da Lourdes a Fatima e comunque in tutte le apparizioni più importanti - è sempre stato seguito dalla stessa guida spirituale che poteva coincidere col confessore".
Da profondo studioso di Medjugorje, su cui Brosio, mette"la mano sul fuoco", dice: "Su Trevignano avrei preferito che la commissione avesse fatto di nuovo uno screening sulle statuine sequestrate. Perché non lo ha fatto? Quale è il risultato delle precedenti analisi? Ci sono lati oscuri che non vorrei fossero stati saltati per cancellare quello che è stato il passato. Forse hanno voluto resettare tutto per dire che non è vero nulla. Errori ne sono stati fatti da tutte le parti, ma quando il vescovo decide, la decisione va rispettata. Non si va contro la Chiesa".
Brosio rileva inoltre che non ci si deve meravigliare se il caso Trevignano "non avrà un constat favorevole perché in duemila anni di storia le apparizioni riconosciute dalle diocesi, e in ultima analisi dal Vaticano, sono una quindicina. E ce ne sono alcune ancora ‘sub iudice’ dopo tantissimi anni. Su migliaia di apparizioni molte non vengono riconosciute anche se c’è del buono".
"Quel che non mi piace - osserva il giornalista devoto a Medjugorje - sono le accuse a Gisella Cardia: finché non c’è una sentenza sulla vicenda, o non si pronuncia il vescovo e la Commissione diocesana, non si fanno giudizi. Per dare massima garanzia a tutti".