Bonus mobili ed elettrodomestici: come ottenere la detrazione
In caso di lavori di ristrutturazione è possibile beneficiare di un bonus mobili ed elettrodomestici, una detrazione IRPEF pari al 50 per cento delle spese sostenute fino a un massimo di 8.000 euro
(Adnkronos) - Chi arreda un immobile oggetto di lavori di ristrutturazione può ottenere un bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
L’agevolazione, accessibile solo in caso di pagamenti tracciabili, consiste in una detrazione IRPEF del 50 per cento.
Non si presenta alcuna domanda per ottenerla, ma basta inserire nella dichiarazione dei redditi le spese sostenute, fino a un massimo di 8.000 euro.
Dai requisiti alle istruzioni da seguire, tutte le indicazioni per beneficiare dello sconto d’imposta.
Il bonus mobili è stato introdotto dal DL numero 63 del 2013 e, stando alle regole attuali, resterà in vigore fino alla fine del 2024. Negli ultimi anni, però, sono cambiati più volti i limiti da rispettare e l’ultima Legge di Bilancio per il 2023 ha portato il tetto massimo di spesa da 5.000 a 8.000 euro.
Conoscere la cifra limite per l’applicazione dell’agevolazione è fondamentale dal momento che il beneficio consiste in una detrazione IRPEF pari al 50 per cento delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici da utilizzare per arredare un immobile oggetto di lavori.
E, infatti, un altro aspetto da sottolineare riguarda proprio il legame del bonus mobili con la detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Solo il cittadino o la cittadina che beneficia della seconda agevolazione può accedere anche alla prima.
Un esempio pratico? Se in una coppia ci si divide le spese per i lavori e per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, non è possibile beneficiare del bonus.
Per orientarsi tra le regole, è necessario soffermarsi su due aspetti: i lavori che aprono la strada all’agevolazione e i mobili e gli elettrodomestici a cui è applicabile.
Per quanto riguarda i singoli appartamenti così come per le parti comuni degli edifici residenziali, sono gli interventi di manutenzione straordinaria, di ristrutturazione edilizia, di restauro e risanamento conservativo ad aprire le porte della detrazione IRPEF sugli acquisti.
Un discorso a parte va fatto per la manutenzione ordinaria, ad esempio tinteggiatura di pareti e soffitti o sostituzione di pavimenti. Se effettuata sugli spazi comuni garantisce il bonus, lo stesso non accade per i singoli appartamenti. In altre parole tinteggiare le pareti di casa non permette di beneficiare del bonus mobili.
Per quanto riguarda interi fabbricati, l’agevolazione è accessibile in caso di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Bollino verde anche per la ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventuali calamità.
In linea generale, poi, anche gli interventi che danno diritto al sismabonus e al superbonus garantiscono lo sconto IRPEF per l’acquisto dei mobili.
Chi effettua i lavori indicati, quindi, può usufruire della detrazione del 50 per cento per l’acquisto di mobili, dai letti agli armadi passando per i divani, e di elettrodomestici nuovi.
È necessario, però, fare attenzione alla classe energetica:
In detrazione, inoltre, possono essere portate anche le spese di trasporto e montaggio, sempre nel limite stabilito per l’anno di riferimento.
Riepilogando, infine, è possibile beneficiare del bonus mobili in presenza delle seguenti condizioni:
Non bisogna tralasciare questo ultimo punto: chi paga con assegni bancari, contanti o altre modalità, infatti, non può accedere all’agevolazione. Al contrario, un eventuale finanziamento a rate non ostacola l’accesso alla detrazione.
Chi rispetta tutti i requisiti richiesti può beneficiare del bonus mobili indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, quindi nel modello 730 o nel modello Redditi persone fisiche. La fruizione del beneficio è suddivisa in 10 quote annuali di pari importo.