Google, Ue contesta pratiche abusive in pubblicità on line
Bruxelles, 14 giu. - (Adnkronos) - La Commissione europea ha inviato a Google una comunicazione degli addebiti relativa alle pratiche nelle tecnologie di pubblicità on line, in cui si dice che l'azienda potrebbe aver "abusato" della propria posizione dominante "privilegiando i suoi servizi di ad-tech", rende noto la vicepresidente Margrethe Vestager in conferenza stampa a Bruxelles.
Google, rileva la Commissione, detiene una posizione dominante nei mercati dell'intero Spazio economico europeo per i server per la pubblicità degli editori, con il suo servizio Dfp, e per gli strumenti di acquisto di pubblicità per il web, con i suoi servizi Google Ads e Dv360. Per la Commissione, almeno dal 2014 Google avrebbe abusato delle proprie posizioni dominanti, anche favorendo il proprio servizio AdX nelle aste di selezione degli annunci.
La Commissione teme che i presunti comportamenti intenzionali di Google mirassero a conferire ad AdX un vantaggio competitivo. In pratica, la casa di Mountain View avrebbe così rafforzato il ruolo centrale di AdX nella catena di fornitura ad-tech, in modo da poter addebitare una tariffa elevata per il servizio. Se confermati, questi comportamenti violerebbero l'articolo 102 del trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, che vieta l'abuso di posizione dominante sul mercato.
La Commissione rileva preliminarmente che, in questo caso, un rimedio comportamentale sarebbe probabilmente inefficace, poiché Google è attiva su entrambi i lati del mercato e detiene una posizione dominante su entrambe le estremità. Si trova dunque intrinsecamente in una situazione di conflitto di interessi. L'opinione preliminare della Commissione è pertanto che solo la cessione obbligatoria di parte dei suoi servizi risolverebbe i problemi di concorrenza.