Firenze, 18 giu. - (Adnkronos) - E' stato rivoltato come un calzino l'ex hotel Astor in via Maragliano nella zona nord di Firenze ma di Mia Kataleya Chiclio Alvarez nessuna traccia. Con un vasto dispiegamento di uomini e mezzi, i carabinieri del Ros, del Sis e dei Gis hanno fatto oggi, per sette ore, dalle 9 alle 16, una maxi perquisizione della struttura che ieri è stata completamente sgomberata (gli occupanti abusivi erano oltre 130, di cui circa 50 bambini). I militari dei gruppi specializzati dell'Arma sono andati alla ricerca di ogni possibile elemento riconducibile alla bambina di origine peruviana, 5 anni, scomparsa dal cortile dell'ex albergo dal primo pomeriggio di sabato 10 giugno: le ultime immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza mostrano Kata, come i familiari chiamano la piccola sparita, intorno alle 15.01-15.15 uscire e rientrare nell'edificio. Sono state effettuate ispezioni - anche attraverso apparecchiature tecnologiche specifiche (sonde, telecamere e droni) - che hanno permesso di verificare il contenuto di vani angusti, intercapedini, controsoffitti, cunicoli, tubazioni, pozzetti e di un sottotetto, anche normalmente non accessibili dell'Astor, spiegano gli investigatori, "alla ricerca di elementi utili alle indagini". In alcuni ambienti dell'ex albergo sono continuate "le attività di sopralluogo e repertamento delle fonti di prova", hanno precisato gli investigatori. I carabinieri sono entrati nelle tante camere in uso agli occupanti - non solo quella dove abitava Kathrine Alvarez, la mamma di Kata, e il fratellino - e sono stati sequestrati vari oggetti. È stato rinvenuto, all’interno di un cassonetto, un telefono cellulare che sarà oggetto di successivi approfondimenti investigativi. Le attività di perquisizione e bonifica - coordinate dalla direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Firenze con il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il pubblico ministero Christine Von Borries - sono state condotte da due team dei Gis e del Ros che hanno utilizzano numerose apparecchiature tecniche. Nell'edificio sono entrati 4 militari del Gis, 12 del Ros e 8 del Sis. L'attività di perquisizione e bonifica dell'Astor è stata al momento sospesa "per fare un punto della situazione e pianificare il proseguo dell'attività investigativa", hanno fatto sapere fonti vicine agli inquirenti. La Direzione Distrettuale Antimafia indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione e tra le piste battute dagli investigatori c'è l'ipotesi che Kata possa essere stata rapita per una questione di regolamento di conti fra bande di sudamericani (peruviani e ecuadoregni) e romeni all'interno dell'ex hotel occupato che controllavano il racket degli affitti (da 500 a 1.500 euro per stanza). Un'eventualità di cui avrebbe parlato il padre di Kata, Miguel Angel Ramon Chiclio Romero, che fino a lunedì 12 giugno era rinchiuso nel carcere di Firenze per una condanna per furto. Oggi per la piccola Kata è stato anche il giorno della preghiera. Padre Juan Manuel Núñez Rubio, cappellano della comunità latinoamericana di Firenze, ha letto una lettera al termine della messa nella chiesa di Santa Maria Maddalena dei Pazzi, dove si riunisce a pregare la comunità cattolica peruviana. "Cari sorelle e fratelli, oggi ricorre una settimana dalla scomparsa della nostra amata Kataleya, una settimana in cui abbiamo avuto molte domande e poche risposte, una settimana piena di incessanti ricerche che non hanno ancora trovato nulla. È stata una settimana in cui abbiamo adottato Kata come una figlia, una sorella, siamo preoccupati e in ansia per la sua scomparsa - ha detto il sacerdote - Questa scomparsa ha mobilitato tante persone piene di buona volontà, che con coraggio si sono impegnate fin dal primo momento in cui hanno appreso la notizia della scomparsa, si sono riunite e hanno iniziato le ricerche, nelle strade e nelle piazze vicine a dove viveva. Fratelli e sorelle, non stanchiamoci di continuare a chiedere al buon Dio di proteggere e permettere di riavere tra noi la nostra amata Kata. C'è una famiglia che l'aspetta e noi ne facciamo parte, perché questa cara bambina è oggi al centro delle preoccupazioni delle nostre famiglie. Continuiamo a insistere con le nostre preghiere perché Kataleya appaia e abbia risposte ai tanti dubbi che oggi ci circondano".