Bruxelles, 20 giu. - (Adnkronos) - Una riserva finanziaria da 50 miliardi di euro per l'Ucraina per i prossimi quattro anni. E' quanto propone di prevedere la Commissione europea come spiega la presidente Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Bruxelles al termine del collegio dei commissari. La riserva del quadro finanziario pluriennale del 2021-27 "darà prima di tutto una prospettiva ai nostri partner in Ucraina, darà prevedibilità e dovrebbe anche incentivare gli altri donatori ad aumentare" i loro sostegni. Inoltre, dovrebbe consentire di "calibrare il nostro sostegno finanziario all'evoluzione della situazione sul terreno, perché tutti sappiamo che una guerra richiede la massima flessibilità". Rispetto al 2020, quando l'attuale Quadro Finanziario Pluriennale 2021-27 è stato negoziato, "il mondo è completamente cambiato. Abbiamo visto tre anni di crisi, con l'invasione russa dell'Ucraina e i suoi contraccolpi dolorosi, come i prezzi dell'energia, l'inflazione in crescita, i tassi di interesse in salita. Siamo in un mondo completamente diverso rispetto al 2020. Per l'Ucraina finora abbiamo mobilitato dal bilancio Ue 30 miliardi di euro, che non erano previsti: per questo ora dobbiamo rivedere il nostro bilancio". Sul fronte migrazioni per la presidente "servono risposte rapide". "Proponiamo di dotare i nostri Stati membri di sostegni finanziari per rafforzare la gestione dei confini esterni - sottolinea von der Leyen - . Dobbiamo lavorare più intensamente sul nostro vicinato per sostenere lo sviluppo economico. Abbiamo bisogno di più fondi per i rifugiati siriani in Siria, Libano, Giordania e Turchia, per la rotta migratoria meridionale e per quella balcanica, per i nostri partner nel mondo e per mantenere la nostra capacità di reagire alle crisi umanitarie e ai disastri naturali. Per tutto questo chiediamo 15 miliardi di euro". "La nostra terza priorità riguarda la resilienza e la competitività della nostra economia - ha aggiunto von der Leyen - in questo ambito chiediamo un rafforzamento limitato di 10 miliardi di euro per alcuni fondi. Vogliamo anche far leva sulla capacità dei fondi di coesione per fornire altre risorse ai progetti" in questo campo. L'Ue ha bisogno di una "visione strategica su come gestire i rischi" nel mondo attuale, "e oggi l'Europa diventa la prima grande economia a stabilire una strategia sulla sicurezza economica", strategia che si basa su "tre filoni: vogliamo promuovere, vogliamo proteggere e vogliamo associarci" con dei partner. Il primo obiettivo, spiega, "è promuovere la nostra competitività, qui in Europa. Lo stiamo già facendo, investendo ad esempio in strumenti di ricerca, nella nostra forza lavoro. Il secondo filone è proteggerci dai rischi che abbiamo identificato. Significa anche che dobbiamo essere più assertivi nell'usare gli strumenti esistenti: la sicurezza del 5G e del 6G, lo strumento per gli investimenti esteri diretti, ma anche strumenti anti coercizione. Significa anche lavorare su nuovi strumenti mirati, ad esempio sugli investimenti in uscita". In pratica gli investimenti in uscita, aggiunge von der Leyen, "devono garantire che la ricerca" fatta dai Paesi Ue "non venga abusata dai Paesi interessati alle applicazioni militari. Stiamo lavorando su come costruire al meglio uno strumento del genere". Dobbiamo, infine, "collaborare sulla sicurezza economica. Questo significa prima di tutto rafforzare la nostra cooperazione di ricerca con altri: si tratta anche di rafforzare le nostre relazioni commerciali e diversificare le catene di approvvigionamento. E' stato uno degli argomenti principali di cui ho discusso durante il mio viaggio della scorsa settimana in America Latina". La "grande maggioranza delle relazioni economiche e commerciali" che l'Ue ha con altri Paesi e "anche con la Cina sono normali affari. Qui discutiamo di parità di condizioni, di accesso ai mercati, di come riequilibrare i rapporti, ma si tratta di cose non complicate". Invece, "nel campo della sicurezza economica guardiamo ad una quantità limitata di tecnologie d'avanguardia: qui vogliamo assicurarci che non aumentino le capacità militari di alcuni Paesi che ci preoccupano. Questo è il concetto basilare" della strategia di sicurezza economica. Nell'Unione europea "mancano le materie prime per le munizioni" avverte l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, presentando in conferenza stampa a Bruxelles la strategia dell'Ue per la sicurezza economica. "Durante la pandemia di Covid-19 all'improvviso ci siamo resi conto che nessuno produceva più un grammo di paracetamolo in Europa. Ora per aumentare la produzione di materiale militare e di munizioni ci mancano materie prime fondamentali, che non sono più disponibili in Europa e che devono essere importate. Questo indebolisce la nostra autonomia strategica".