Roma, 20 giu. (Adnkronos) - L’industria automobilistica in Italia è in difficoltà. È quanto emerge dallo studio condotto dall’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio, della Sharing mobility e dell’Automotive digital (Aniasa) e Bain Company: “Il vento dell’Est soffia sull’automotive”, discusso ieri, a Roma durante la ventiduesima edizione del Rapporto “Muoviamo il Futuro, il noleggio apre la strada ad una mobilità democratica ed ecologica”. La ricerca mostra come la progressiva elettrificazione sta portando ad un graduale disimpegno da parte dei costruttori tradizionali dal segmento industriale della costruzione di utilitarie. Il settore automobilistico, storicamente molto rilevante in Italia, con quote pari ad un quinto del mercato, ha iniziato ad arretrare, fino a toccare il solo 15% del totale di mercato, a beneficio dei segmenti auto più grandi. Crolla quindi, almeno per il momento, il falso mito delle piccole auto elettriche da città. Ad oggi, infatti, i veicoli elettrici ottengono la quota maggiore nei segmenti di vetture medio-grandi. Secondo le stime, nelle immatricolazioni del primo trimestre del 2023, la quota dei Battery Electric Vehicle (BEV) fra le vetture medie e grandi è pari a circa il 13% del totale mercato, contro il 2,6% delle compatte. Le Battery Electric Vehicle (BEV) si confermano, inoltre, più concentrate nelle grandi città, nonostante prevalgano sempre i motori benzina e le auto ibride mild. In termini geografici, dai dati emerge che il panorama rimane molto frammentato: ad abbassare la media dei veicoli elettrificati (EV) si conferma il Sud Italia, che non va oltre il 5-6% del totale mercato se si sommano Battery Electric Vehicle (BEV) e Plug-in Hybrid Electric Vehicle (PHEV). Il mercato europeo si adegua alla tendenza italiana, con una chiusara in negativo del 3,9%, ma con le Battery Electric Vehicle (BEV) che salgono dal 10,8% al 14,7% di quota; a trainare sono Germania e Regno Unito, con Italia e Spagna in termine di coda.