Roma, 22 giu. (Adnkronos Salute) - "Il nostro primo studio clinico ha dimostrato che il farmaco AMX0035 rallenta la progressione della malattia e prolunga la vita dei pazienti. È la prima volta che nella Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) abbiamo un farmaco in grado di raggiungere tale obiettivo. Da questo abbiamo capito che potevamo crescere: ora siamo circa 300 persone a livello internazionale e il nostro obiettivo è, innanzitutto, portare questo trattamento alle persone, il più rapidamente possibile, ma anche sostenere la comunità in ogni modo”. Nel concreto, "significa sostenere i caregiver, i medici, trovare modi per una diagnosi più precoce e poi reinvestire ogni risultato ottenuto nella ricerca. Siamo molto entusiasti, abbiamo iniziato in piccolo ma la nostra speranza è di riuscire, un giorno, a curare la Sla. Siamo solo all'inizio del nostro viaggio, ma siamo davvero entusiasti dei progressi fatti finora". Lo ha detto Justin Klee, Co-Founder e Co-Ceo di Amylyx Pharmaceuticals, a margine dell’incontro istituzionale che si è tenuto a Roma a Palazzo Ferrajoli in occasione della Giornata mondiale della lotta alla Sla. "Sono entusiasta di essere a Roma per la Giornata internazionale della Sla, è davvero un onore. Io e Joshua Cohen - racconta Klee - abbiamo fondato Amylyx, circa dieci anni fa perché sentivamo la necessità di migliorare i trattamenti per le malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e la Sla. Eravamo studenti universitari e abbiamo pensato di proporre un approccio terapeutico diverso sperando che avrebbe funzionato laddove altri avevano fallito". "Ci siamo concentrati sull’aspetto della neurodegenerazione - aggiunge il fondatore di Amylyx Pharmaceuticals - che causa la disfunzione motoria e la demenza. L'idea c’era, ma eravamo solo due studenti e non sapevamo come procedere. Abbiamo quindi iniziato a parlare con il maggior numero possibile di persone che potessero aiutarci a trasformare questa idea in un trattamento e poi a costruire, attorno ad essa, un'azienda”. In questo percorso i due imprenditori hanno scoperto la comunità delle persone con Sla, i medici, gli infermieri, le associazioni, che “sono semplicemente meravigliosi. Abbiamo quindi pensato che non dovevamo trovare solo un trattamento, ma che avevamo anche una missione: aiutare questa comunità e fare tutto il possibile per cambiare questa malattia”, conclude.