Ucraina, Kiev ammette attacco a ponte di Kerch che collega Russia e Crimea
(Adnkronos) - Il governo di Kiev ha ammesso per la prima volta di essere responsabile dell'attacco che ha danneggiato gravemente il ponte di Kerch che collega Russia e Crimea. Per il 500esimo giorno di guerra, la viceministra della difesa, Hanna Malyar ha pubblicato su Telegram l'elenco dei successi ucraini osservando che la data segna anche il "273 giorno dal primo colpo sul ponte di Crimea sferrato per rompere la logistica dei russi".
La responsabilità ucraina per l'attacco dell'ottobre 2022 è diventato di pubblico dominio nonostante i tentativi di tenerlo nascosto. Lo scorso autunno, il New York Times ha pubblicato un'inchiesta, "Come l'Ucraina ha fatto saltare in aria un ponte chiave russo", che descriveva in dettaglio come gli agenti ucraini hanno caricato un camion di esplosivo e l'hanno fatto saltare in aria mentre si trovava a metà del ponte, uccidendo quattro persone e danneggiando gravemente la struttura in quello che il presidente russo Vladimir Putin ha definito un "atto terroristico ".
La Polonia ha iniziato a spostare più di 1.000 truppe nell'est del paese tra la crescente preoccupazione che la presenza dei combattenti Wagner in Bielorussia possa portare a un aumento della tensione al suo confine. "Oltre 1.000 soldati e quasi 200 unità di equipaggiamento della 12ma e 17ma brigata stanno iniziando a spostarsi nell'Est del Paese", ha scritto su Twitter il ministro della Difesa, Mariusz Błaszczak, spiegando che "questa è una risposta ai tentativi di destabilizzazione vicino al confine del nostro Paese".
Intanto, alla vigilia del vertice Nato previsto martedì e mercoledì a Vilnius in Lituania, la Germania insiste per ritardare l'ingresso dell'Ucraina nella Nato. Una fonte dell'Alleanza atlantica ha riferito che al vertice Berlino cercherà di sollecitare gli altri alleati a concentrarsi sulle garanzie di sicurezza piuttosto che sulle proposte di ingresso, per far sì che l'Ucraina si difenda in assenza di adesione, ritardando quindi l'ingresso del Paese nell'organizzazione. "Berlino è distante dalla prospettiva di offrire un'adesione immediata", ha detto la fonte al quotidiano britannico 'The Telegraph', aggiungendo che "vuole un processo e tempo per sviluppare garanzie per ritardare sostanzialmente l'adesione".
La Germania in sostanza, secondo la fonte Nato, non vuole che si ricorra all'articolo 5 del trattato Nord Atlantico in base al quale qualsiasi stato membro della Nato attaccato da un aggressore esterno ha il diritto di richiedere l'intervento militare degli altri alleati. Un parere simile è quello del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha detto di voler evitare una situazione in cui "siamo tutti in guerra, in guerra con la Russia". L'inquilino della Casa Bianca ha inoltre aggiunto che l'Ucraina "non è pronta" per essere membro della Nato e che "ci vorrebbe un po' di tempo".
L'Ucraina, da parte sua, continua invece ad esercitare pressioni per un impegno inequivocabile alla sua ammissione nell'organizzazione. "Al vertice di Vilnius, ci aspettiamo un invito e una direzione chiari e inequivocabili per aderire alla Nato", ha detto all'agenzia di stampa tedesca Dpa l'ambasciatore dell'Ucraina in Germania, Oleksii Makeiev. Anche se l'adesione non avverrà dall'oggi al domani, ha detto, si aspetta che la Nato non permetta più ambiguità.
Makeiev ha avvertito che gli errori commessi al vertice Nato di Bucarest nel 2008 non dovrebbero ripetersi. A quel tempo, la Germania in particolare, sotto l'allora cancelliere Angela Merkel, si oppose alla rapida ammissione dell'Ucraina all'alleanza. "Se l'Ucraina fosse già stata membro della Nato nel 2014, l'annessione della Crimea, la guerra nel Donbass e ora la guerra di aggressione russa su larga scala non avrebbero certamente avuto luogo", ha affermato l'ambasciatore.
La prospettiva di adesione dell'Ucraina nell'Alleanza atlantica è uno degli argomenti che dovranno essere discussi nel corso del vertice, anche se la Germania, secondo il quotidiano 'The Telegraph' che cita una fonte Nato, spingerà gli alleati a concentrarsi sulle garanzie di sicurezza piuttosto che sulle proposte di ingresso. Questo per evitare che l'adesione immediata dell'Ucraina provochi il ricorso all'articolo 5 del trattato Nord Atlantico in base al quale qualsiasi stato membro della Nato attaccato da un aggressore esterno ha il diritto di richiedere l'intervento militare degli altri alleati.