Alla Camera l’esame del disegno di legge delega al Governo per la riforma fiscale, ma il percorso che porterà alla modifica del sistema tributario italiano è ancora lungo: uno sguardo alle tappe previste (Adnkronos) - In questi giorni la Camera è impegnata nella discussione generale sulla riforma fiscale, ma prima di arrivare a definire nel dettaglio le novità, dalla nuova IRPEF che guarda alla flat tax come punto di arrivo alle novità sui meccanismi di accertamento, ci sono ancora diverse tappe da raggiungere.

Uno sguardo sull’iter che dovrà seguire: i tempi per vedere concretizzate nuove misure fiscali sono ancora lunghi ma il primo importante traguardo è atteso entro la pausa estiva.

Il 16 marzo scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge delega riavviando ufficialmente il cantiere della riforma fiscale che, con la crisi di Governo, si era fermato la scorsa estate.

Dopo la posa della prima pietra, il testo è stato trasmesso al Parlamento per essere rivisto, integrato e approvato in via definitiva. Solo dopo questo ultimo passaggio, infatti, le novità progettate, dalla nuova IRPEF all’aggiornamento della disciplina IVA, potranno assumere contorni concreti.

In questi primi quattro mesi, la Commissione Finanze ha lavorato sul testo, concordando su alcune modifiche da apportare sulla prima parte del testo, sulla seconda interverrà il Senato.

Anche lo stesso Governo ha aggiustato il tiro su alcuni fronti, come ad esempio le nuove misure fiscali per i giovani.

Ed è proprio sullo schema della riforma fiscale nella sua versione rinnovata che la Camera sta discutendo in questa settimana dal 10 al 14 luglio.

La legge delega dovrà proseguire, poi, la sua corsa al Senato. In ogni caso l’obiettivo è arrivare all’approvazione definitiva entro la pausa estiva, come ha sottolineato in più occasioni lo stesso viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo.

Ma anche con il via libera del Parlamento, il sistema tributario italiano non cambia immediatamente: le modifiche da apportare in questa fase vengono delineate a grandi linee e dovranno, poi, essere dettagliate.

In altre parole l’entrata in vigore del testo della legge delega non segna l’entrata in vigore delle novità, ma affida ufficialmente al Governo il compito di adottare uno o più decreti legislativi per dare forma concreta a quanto condiviso in Parlamento.

Per procedere con l’approvazione degli interventi di modifica del sistema fiscale si hanno a disposizione 24 mesi, mentre un anno è previsto per il riordino dei Testi Unici.

Ma il lavoro sulla riforma fiscale non si conclude del tutto neanche dopo i due anni dall’entrata in vigore della legge delega: come si legge nel primo articolo del testo al vaglio del Parlamento, disposizioni correttive e integrative potranno essere adottate ancora entro 24 mesi dall’entrate in vigore dell’ultimo dei decreti legislativi adottati in prima battuta.

In estrema sintesi, anche quando la legge delega finirà il suo iter parlamentare, ci vorrà del tempo per vedere concretizzate tutte le misure che rientrano nella cornice della riforma fiscale.