Indagine su 10 città italiane sui medicinali di libera vendita, corner ipermercati i più economici Roma, 3 ago. (Adnkronos Salute) - Acquistare solo le medicine necessarie, non abusarne, evitare i doppioni, preferire l’equivalente e passare anche in parafarmacia o nelle farmacie online. Prezzi più vantaggiosi nei corner degli ipermercati. Sono alcuni dei suggerimenti di Altroconsumo per risparmiare senza mettere a rischio la salute ricavati da un’indagine in 10 città italiane sui prezzi dei farmaci di libera vendita più usati. Ogni anno - si legge nel sito dell’organizzazione dei consumatori -  secondo i dati Osmed, l’Osservatorio sull’impiego dei medicinali dell’Agenzia dei farmaci- ogni persona spende in medicine una media di 358 euro, di cui una parte è direttamente sostenuta dai cittadini (circa 156 euro) mentre il resto (202 euro) è a carico del Servizio sanitario nazionale. A ‘beneficio del portafoglio’, Altroconsumo consiglia di acquistare solo i farmaci necessari ed evitare i prodotti di dubbia efficacia: non esistono ‘elisir miracolosi, nemmeno in farmacia’, per questo è importante chiedere un parere al medico sull’efficacia di prodotti che non si conoscono. Invece delle scorte, basta tenere in casa ‘4-5 farmaci da usare nell’emergenza - è il consiglio - il resto si può comprare al bisogno perché "i farmaci scadono e, se non sono ben conservati, perdono la loro efficacia".  Un’altra cosa da fare è chiedere l’equivalente o generico, che ha lo stesso principio attivo e dosaggio del farmaco “di marca”, ma ha costi più bassi perché in commercio da oltre 20 anni, quindi non più sotto esclusiva brevettuale.  Un altro modo per risparmiare nel caso di farmaci senza ricetta - continua l’organizzazione di consumatori - consiste nel non fermarsi solo alla farmacia più vicina, che comunque può avere “promozioni interessanti”, ma visitare le parafarmacie, i corner salute degli ipermercati e anche le farmacie online, dove si possono trovare farmaci senza ricetta e un’ampia variabilità di prezzo. “Ad esempio - si legge nel sito - 20 bustine di un antidolorifico possono costare da 5,80 euro a 10,80 euro. Solitamente gli iper e i siti online sono i canali più convenienti”. Nel caso poi in cui un farmaco, come “il Brufen 400mg, un antinfiammatorio” sia usato anche da “altri membri della famiglia“ si può chiedere al medico di prescrivere la confezione da 30 compresse che costa le metà rispetto a  quella da 12 compresse perché, nel primo caso, il farmaco è in fascia A e il prezzo è fissato dall’Aifa, mentre nel secondo, essendo di libera vendita, il costo è deciso dalla casa farmaceutica. Infine - conclude Altroconsumo - è importante evitare i doppioni, ovvero quei farmaci che la pubblicità destina a scopi specifici ma che in realtà hanno gli stessi principi attivi. “un esempio lampante sono i Moment, tutti a base di ibuprofene e adatti per gli stessi dolori, ma che si trovano in commercio con diverse forme e prezzi. Uno vale l’altro: cambia solo la forma farmaceutica (capsule, compresse molli, bustine…) e basta stare attenti ai dosaggi perchè il principio attivo è lo stesso: “in un caso se ne prende una bustina, nell’altro due: ma sono per gli stessi dolori”.