Caldo, Carrieri (Siu): "Mette a dura prova i reni, bere anche se non si ha sete"
I consigli degli urologi per contrastare la disidratazione
Roma, 9 ago. (Adnkronos Salute) - “Con l'aumentare delle temperature, il corpo tende a perdere una quantità maggiore di liquidi attraverso sudorazione e respirazione e questo può mettere a dura prova i reni, che rivestono un ruolo cruciale nel mantenimento dell'equilibrio idrico dell'organismo e nell'eliminazione di tossine e scarti dal sangue. La disidratazione complica tali funzioni, riducendo la diuresi e influenzando negativamente la capacità dei reni di eliminare in modo efficiente sostanze dannose, compromettendo l'omeostasi”. Lo afferma Giuseppe Carrieri, presidente della Società italiana di urologia (Siu).
Gli urologi italiani, dunque, mettono in guardia sulla disidratazione e raccomandano come nelle giornate calde occorra sviluppare l'abitudine di idratarsi regolarmente e abbondantemente, anticipando la sensazione di sete. "Le ondate di calore – si legge in una nota della Siu - rischiano di mettere a dura prova la salute della popolazione, e già si constatano gli incrementi di problematiche sanitarie quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione, rappresentando altresì un rischio assai serio in ambito urologico. L'importanza di bere a sufficienza durante le giornate calde è fondamentale per la salute del sistema urinario e il benessere generale dell'individuo", rimarca la Siu ribadendo come “una corretta idratazione supporti la funzione renale, prevenendo la formazione di calcoli renali, riducendo il rischio di infezioni, a livello del tratto urinario inferiore come la cistite (infiammazione della vescica) e la prostatite (infiammazione della ghiandola prostatica) e a livello del tratto urinario superiore come la pielonefrite, una condizione più grave, e contribuendo al benessere complessivo del sistema urinario”.