Roma, 22 ago. - (Demografica/Adnkronos) - La Regione Piemonte stanzia 3 milioni e mezzo per l’attivazione di servizi per la prima infanzia nelle aziende sanitarie e ospedaliere del territorio. L’intervento finanzia l’apertura e il mantenimento di uno o più servizi educativi per l’infanzia per i figli dei dipendenti o collaboratori delle aziende coinvolte e per gli utenti durante il tempo necessario per una visita medica o un esame. La misura si colloca nel contesto programmatico, finanziario e gestionale rappresentato dal Programma Regionale (PR) Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) 2021-2027 della Regione Piemonte, approvato dalla Commissione Ue. La Regione raccoglie, quindi, le sfide poste dall’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali su pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque e protezione sociale e inclusione. L’intervento è finalizzato a favorire il benessere delle persone lavoratrici delle aziende sanitarie piemontesi, attraverso la fruizione di servizi per l’infanzia da parte dei loro figli, nonché agevolare l’utenza dell’azienda sanitaria che abbia la necessità, nel periodo di fruizione, più o meno prolungata, di servizi sanitari di custodia temporanea di un familiare minore attraverso uno dei servizi attivabili. Le aziende ospedaliere e le aziende ospedaliero-universitarie piemontesi diventano, così, strumenti di welfare aziendale a disposizione delle aziende sanitarie regionali per sviluppare e potenziare forme di conciliazione vita-lavoro a favore di dipendenti e collaboratori delle aziende stesse. L’obiettivo principale della misura regionale è promuovere l’uguaglianza di genere nell’accesso all’occupazione e alle opportunità di carriera nelle aziende sanitarie piemontesi, promuovendo un equilibrio tra vita lavorativa e vita familiare, favorire l’eliminazione della discriminazione di genere nel lavoro e la riduzione della segregazione professionale di genere. Attivare servizi per la prima l’infanzia a disposizione dell’utenza nelle aziende sanitarie è un’importante iniziativa che consente di supportare l’occupazione femminile e promuovere l’uguaglianza di genere consentendo la conciliazione delle esigenze di lavoro e di famiglia, in particolare quelle legate alla cura dei figli. L’attivazione di servizi per la prima infanzia all’interno delle aziende sanitarie può consentire, quindi, alle donne dipendenti e collaboratrici di avere maggiori possibilità di mantenere il proprio lavoro o di tornare al lavoro dopo il periodo di congedo di maternità senza dover rinunciare alla cura dei figli o alla propria carriera. “Con questo provvedimento, che reputo a suo modo rivoluzionario, il Piemonte conferma il proprio impegno nel promuovere servizi e iniziative che favoriscano la conciliazione tra vita professionale e familiare, contribuendo al benessere delle famiglie e alla crescita del tessuto sociale ed economico del territorio – sostiene l’assessore alla Famiglia, Chiara Caucino – D’altronde, con questa scelta che parte dal sistema sanitario ma che in futuro potrà essere estesa ad altri comparti, andiamo a investire proprio sulla famiglia, sulla sostenibilità del lavoro e, di conseguenza, sulla natalità, che è il vero problema non solo del Piemonte ma di tutta l’Italia”. “Troppo spesso- conclude Caucino – e mi riferisco in particolare alle mamme, ma non solo, dedicarsi e concentrarsi sul proprio lavoro e gestire i figli, specie i più piccoli, diventa una ‘missione’ davvero ardua o, in alternativa, costosa. Puntare sul welfare aziendale, quindi, non significa soltanto quanto detto più sopra, ma anche rendere il Piemonte sempre più inclusivo e attento alle più concrete esigenze di chi, ogni giorno, è costretto, giocoforza, a convivere con miriadi di difficoltà”. Leggi le altre notizie di Demografica: https://demografica.adnkronos.com/