Anselmi (Walden Lab), 'italiani più preoccupati del futuro'
Roma, 12 set. (Adnkronos) - “La preoccupazione degli italiani aumenta, rispetto al passato, su molteplici fronti, primo fra tutti quello ambientale: il cambiamento climatico e la distruzione della biodiversità, ma anche su quello sociale, con l'aumento delle diseguaglianze, l’aumento della povertà e naturalmente, come effetto di pandemia e di guerra, il timore di nuove pandemie o di nuove nuovi conflitti”. Lo ha detto il presidente di Walden Lab Paolo Anselmi, citando l’indagine realizzata da Walden Lab-Eumetra per il Comitato Testamento Solidale intitolata 'La percezione dei cambiamenti degli ultimi 10 anni e l’orientamento verso le donazioni e i lasciti solidali', presentata durante l'evento 'Fare la differenza, il ruolo del lascito testamentario nel decennio dei grandi cambiamenti'.
Dalla ricerca emerge che rispetto a 10 anni fa, il mondo è diventato un posto peggiore in cui vivere: lo pensa il 43% degli italiani. Solo 1 su 10 ritiene, al contrario, che sia migliorato. Uno sguardo disincantato che però ci rivela anche un importante aumento della consapevolezza sul cambiamento climatico, che è la preoccupazione principale (86%), seguita da guerre (84%) e pandemie globali (83%). “C'è una percezione tendenzialmente di segno negativo sul momento che stiamo vivendo e sulle sfide che abbiamo di fronte”, spiega Anselmi.
D’altro canto, gli italiani pensano che la solidarietà sia un ottimo strumento per migliorare il mondo: dando sostegno a una buona causa tramite il lascito solidale (69%) o una generica donazione in denaro (66%). Quasi 3 italiani su 10 (28%) hanno fatto una donazione a una Onp tra gennaio e maggio del 2023. “C'è un trend positivo relativo alla consapevolezza di quello che ciascuno di noi può fare per contribuire alla soluzione di problemi. E’ valutata in crescita - sottolinea Anselmi - la disponibilità a impegnarsi sul fronte sociale, sul fronte ambientale per ridurre il disagio di chi è in condizioni di sofferenza e per contribuire al bene comune”.
Tra le tante opportunità prese in considerazione dagli italiani, per contribuire anche dopo la fine della vita a realizzare un mondo migliore, anche il lascito solidale. “Le persone che hanno già deciso di fare un lascito sono ancora una piccola minoranza, siamo tra il 2 e il 3%, però è in costante crescita il numero di chi dice che lo sta prendendo in considerazione ed è orientato a prendere questa decisione. Ciò in correlazione all'aumento netto della conoscenza ed è l’effetto dell’attività di comunicazione messa in atto dal comitato e dalle varie organizzazioni”, conclude.