Milano, 20 set. (Adnkronos/Labitalia) - Due proprietari di cani su 3 vorrebbero poter godere della compagnia del proprio amico a quattro zampe anche in ufficio (64%) e quasi la metà ritiene che le aziende dovrebbero organizzarsi a tale scopo (48%). Le motivazioni sono numerose: aprire i propri uffici ai cani avrebbe delle ricadute positive sia per le persone che per le aziende. La metà dei lavoratori – che siano pet parents o meno – credono, infatti, che la presenza di cani migliori l’umore complessivo dell’ufficio (47%), percentuali leggermente inferiori ritengono inoltre che diminuisca lo stress (42%) e che favorisca le occasioni di connessione con i colleghi (40%). Tra gli altri vantaggi, una maggiore creatività (31%) e produttività (27%), ma soprattutto un’azienda più attrattiva in un’ottica di employer branding (30%). Eppure, la possibilità di far accedere su base regolare il proprio pet negli uffici è una realtà solo in 1 caso su 10,mentre per la restante maggioranza non è mai permesso (55%) o non sono stabilite regole a riguardo (27%). Tutto questo, nonostante 1 persona su 3, tra chi non possiede un cane, avrebbe piacere a godere della presenza di pet in ufficio (33%), e anche chi inizialmente si è dichiarato contrario (34%) sarebbe disposto a cambiare idea qualora i cani avessero dei chiari spazi a cui accedere (32%), fossero vaccinati (14%), o l’azienda prevedesse delle policy di regolamentazione (12%). Sono questi i risultati emersi dall’indagine 'Gli uffici pet-friendly nell’era odierna, post pandemia', condotta da Swg e commissionata dal Gruppo Mars, che in Italia è rappresentato dalle aziende Mars, Royal Canin e AniCura. I dati sono stati presentati oggi nell’ambito del workshop 'Pet Vibes, Better Office' svoltosi negli uffici Mars a Milano alla presenza di oltre 42 altre aziende e di istituzioni locali, con l’obiettivo di aprire un confronto sul tema e di portare avanti il percorso già intrapreso da anni da parte del gruppo volto a incoraggiare l’adozione di politiche pet-friendly su larga scala nel mondo del lavoro, condividendo – tra i diversi aspetti – consigli e linee guida su come implementare queste pratiche. Un appuntamento pensato in vista della Giornata mondiale degli animali, prevista il prossimo 4 ottobre, non a caso coincidente in italia con la festa del santo patrono S. Francesco d’Assisi, rinomatamente protettore degli animali. Una tematica che vede il Gruppo Mars protagonista da molti anni: l’azienda è infatti pioniera nelle politiche pet-friendly 2 e tutti i suoi uffici possono accogliere gli amici a quattro zampe, coerentemente con il più ampio impegno di creare città più a misura di animali. “I nostri amici a quattro zampe, oltre a fare oramai parte della famiglia, ci fanno sentire ogni giorno più felici, più in salute e più al sicuro. Ma cosa facciamo noi per loro?", si interroga Yesim Ucelli, amministratrice delegata di Mars Italia e general manager della regione Mars Sud Europa. “In Mars rendere il mondo più accogliente per gli animali è un purpose. In una città come Milano, per avere un impatto concreto, è naturale concentrare le iniziative sul mondo del lavoro e in particolare sugli uffici, che rappresentano la quotidianità di tantissime persone e famiglie. Adottare politiche pet-friendly, aprendo le porte degli uffici ai nostri cani, ha un grande impatto sul benessere delle persone, ma non solo. Ha anche effetti positivi per l’azienda stessa, che sarà maggiormente apprezzata per la capacità di offrire un ambiente di lavoro innovativo, più attento all’equilibrio vita-lavoro e ai bisogni dei propri associati", prosegue Ucelli. "Oggi, insieme a circa 100 ospiti, tra ceo, decision maker aziendali, istituzioni e associazioni di categoria che hanno accolto il nostro invito, abbiamo riflettuto proprio su come - insieme- possiamo rendere Milano e le nostre città ancora più a misura di pet", conclude Ucelli. L’impegno di Mars, infatti, non si limita agli uffici per se, ma questi vogliono rappresentare un concreto ambito d’azione per rendere le città 'Better Cities for Pets', il programma Mars che contribuisce attivamente alla creazione di città più accoglienti per loro e per i pet parent. “Gli ultimi anni hanno portato grandi cambiamenti nella nostra società, non solo nelle dinamiche sociali, ma anche personali e lavorative. L’adozione di politiche pet friendly all’interno degli uffici è un naturale passo avanti per la creazione di ambienti di lavoro più allegri e produttivi, attenti alle nuove esigenze sorte dopo la pandemia. Un ufficio aperto agli animali da compagnia porta innumerevoli benefici: meno stress e più soddisfazione, un clima aziendale più inclusivo. Permettendo di portare i propri animali domestici sul luogo di lavoro, riconosciamo il ruolo fondamentale che i nostri amici a quattro zampe giocano all’interno delle nostre vite e il valore della connessione tra uomo e animale”, ha affermato Gianluca Comazzi, assessore al Territorio e Sistemi Verdi della Regione Lombardia. “La pandemia ci ha portato a riflettere sulla nostra vita e sul futuro del lavoro accelerando quei cambiamenti che erano già in atto. Oggi le persone hanno nuove aspettative e bisogni, cercano sempre più autonomia e flessibilità per migliorare l’equilibrio tra vita privata e lavoro, per poter dedicare più tempo a se stessi e alla famiglia e per poter gestire meglio, per chi li ha, le esigenze dei propri amici a quattro zampe. Questo inevitabilmente rende necessario ridefinire i modelli tradizionali di lavoro al fine di promuovere il benessere delle persone. Penso che anche l’idea di uffici pet-friendly, dove gli animali possano essere accolti, sia un modo per generare benessere e per creare un ambiente di lavoro più sereno e di conseguenza più produttivo”, ha affermato Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano. “Al giorno d’oggi la missione di ascoltare il consumatore deve tradursi in un ascolto aumentato che metta al centro le persone nel loro complesso: non solo come acquirenti di beni e servizi, ma come soggetti attivi, ciascuno con le proprie esigenze, a cominciare da quelle legate all’ambiente lavorativo che deve tenere in considerazione chi ha una relazione speciale con il proprio animale da compagnia”, ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente di Unione nazionale consumatori.