New York, 20 set. (Adnkronos) - "Bisognerebbe sostenere l'idea che in caso di violazione dei diritti umani il potere di veto possa essere sospeso o tolto". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al Consiglio di sicurezza sulla crisi ucraina. "A prescindere da chi si è, il sistema delle Nazioni Unite attuale rende ogni Paese meno influente del potere di veto posseduto dalla Russia in seno al Consiglio di Sicurezza e questo va a danno di tutti gli altri membri delle Nazioni Unite", ha detto Zelensky, ricordando come l'"aggressione da parte della Russia" nei confronti dell'Ucraina vada avanti da "oltre un anno e mezzo" e come questo significhi che "è più di un anno e mezzo che la Russia abusa del suo potere all'interno di questo consesso". "In questi giorni all'Assemblea Generale si è sentita spesso la parola 'disuguaglianza - ha proseguito - ed è esattamente questa disuguaglianza che rende le Nazioni Unite poco efficaci e il mondo meno sicuro". "Credo si possano fare dei cambiamenti e che la casa dell'Onu possa essere modificata per la pace e la sicurezza mondiale, ma affinché tutto questo accada c'è bisogno di ridurre le discussioni così lunghe che vanno avanti da anni sulla riforma dell'Onu - ha incalzato -. Bisogna passare all'azione". Zelensky si è così espresso per la "riforma" dell'"uso del potere di veto", per "ripristinare il potere della Carta delle Nazioni Unite". Zelensky, secondo il quale tra i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dovrebbe esserci posto per la Germania, ha poi accusato: "Ci sono alcuni pochi individui a Mosca che continuano a manipolare questo consesso e che fanno vincere coloro che sostengono l'odio". Secondo il presidente ucraino, "l'Assemblea generale dell'Onu dovrebbe dare un potere reale a tutti i Paesi di avere la possibilità di veto" mentre ora "tutti gli sforzi sono negati dal potere di veto della Russia", che "rende immobile l'Assemblea Generale" e "soprattutto non rispecchia la volontà di Paesi in tutti i continenti" che "insieme avrebbero una maggioranza qualificata e che potrebbero superare il potere di veto di un unico Paese". Per il presidente ucraino, "ogni adesione al Consiglio di Sicurezza dovrebbe essere sospesa quando un Paese che ne fa parte ricorre all'aggressione per attaccare un altro Paese" e serve "un sistema per prevenire le aggressioni". E' "il momento di farlo", ha detto, convinto che le sanzioni "dovrebbero essere automatiche, presentate automaticamente al Consiglio di Sicurezza quando un membro dell'Assemblea Generale riporta delle minacce di aggressione". Per il presidente ucraino, "il Consiglio di Sicurezza dovrebbe essere pienamente responsabile nei confronti dei Paesi del mondo". Secondo Zelensky, "non ci dovrebbero essere membri permanenti in modo assoluto nel Consiglio". L'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia "ha messo l'Onu in una situazione di stallo", ha detto ancora, sottolineando come l'Onu abbia "riconosciuto la Russia come unico responsabile" nelle sue risoluzioni ma non ha potuto fare nulla per bloccare la guerra, perché la Russia ha il suo potere di veto all'interno del Consiglio. "Il completo ritiro di tutte le truppe russe, comprese la Flotta Russa, e il ritiro di tutti i mercenari e formazioni paramilitari dall'intero territorio ucraina, piena restaurazione del controllo ucraino su tutti i nostri confini: solo l'applicazione di questi due punti potrebbe portare ad un'onesta e completa fine delle ostilità", ha quindi aggiunto Zelensky facendo riferimento alla formula di pace proposta dall'Ucraina. Insistendo ancora sul fatto che la presenza, e il potere di veto, della Russia nel Consiglio di Sicurezza sta rendendo inefficace l'Onu, ha detto ancora: "I soldati ucraini stanno facendo con il loro sangue quello che il Consiglio di Sicurezza dovrebbe fare con il voto: fermare la Russia". Il presidente ucraino ha poi lasciato la sala dei lavori del Consiglio prima del previsto intervento del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Lo riferisce il Guardian, sottolineando come Lavrov non fosse presente durante il discorso di Zelensky, iniziato poco dopo il botta e risposta tra l'ambasciatore russo Vassily Nebenzia e il premier albanese Edi Rama, presidente di turno dell'organismo, per la presenza alla riunione di Zelensky.