(Adnkronos) - La questione degli affitti brevi di recente è salita alla ribalta in termini di impatto non solo sul turismo e le relative località, ma anche più in generale sull'impatto dei canoni di affitto delle grandi città. Da New York a Milano, è partita una sorta di crociata per cercare di mettere un freno al fenomeno mediante l'emanazione di provvedimenti comunali che pongono limiti e restrizioni. Ma naturalmente, vista l'ampiezza dell'argomento, sarebbe necessaria una regolamentazione a livello nazionale. In questa direzione va visto il Disegno di Legge Affitti Brevi, che sarà a breve approvato con Decreto Legge e prevede importanti novità. Nuove regole che mirano principalmente a contrastare l'abusivismo, a garantire la sicurezza e il rispetto delle norme igienico-sanitarie degli immobili destinati agli affitti brevi, ma anche la trasparenza e la libera concorrenza del settore. Prima di tutto, ricordiamo che per affitto breve la normativa intende un contratto di locazione turistica stipulato allo scopo di poter usufruire di un immobile o parte di esso ad uso abitativo in un luogo diverso rispetto alla residenza del locatario o parte conduttrice. Ciò detto, una delle principali novità contenute nel Decreto sugli affitti brevi riguarda la durata dell'affitto che non potrà essere inferiore alle due notti consecutive, tranne nel caso di nuclei familiari con tre o più figli al seguito. Dunque, non si potrà più affittare per una singola notte, pena l'applicazione di una sanzione pecuniaria compresa tra 1.000 e 5.000 euro. Inoltre, per assicurare la libera concorrenza, la tutela del territorio e per contrastare le forme irregolari nell'ospitalità, il decreto legge introduce l'assegnazione da parte del Ministero del Turismo di un codice CIN ad ogni unità immobiliare destinata a locazione per finalità turistiche, previa presentazione di un'apposita istanza da parte del locatore. Tale codice dovrà essere esposto all'ingresso dell'immobile stesso e accompagnare eventuali annunci telematici pubblicati online dagli intermediari immobiliari. In caso di mancata esposizione o pubblicazione del codice sono previste sanzioni da 500 a 5.000 euro. Il Decreto, inoltre, indica particolari norme relative alla sicurezza e alla prevenzione degli incendi, ad esempio mediante obbligo di installazione di dispositivi di rilevazione di gas combustibili e monossido di carbonio, estintori portatili facilmente accessibili. La mancanza di tali dispositivi minimi di sicurezza comporta sanzioni comprese tra 600 e 6.000 euro. Infine, per i proprietari di alloggi destinati ad affitto breve è fatto obbligo di attenersi alla disciplina generale che prevede la presentazione della SCIA, ovvero la segnalazione certificata di inizio attività.