Palermo, 29 set. (Adnkronos) - "Nessuno Stato può accettare che la criminalità organizzata determini le politiche migratorie nazionali né che vengano praticate ignobili forme di schiavitù moderna". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nel suo intervento, all'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo alla conferenza ministeriale internazionale organizzata dal Governo italiano in collaborazione con l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc), in occasione del ventennale della Convenzione di Palermo. "Secondo gli studi condotti da Europol, oltre il 90% dei migranti irregolari giunti nel territorio europeo si è avvalso dei trafficanti, durante tutto o parte del viaggio", ha chiosato. "Riteniamo fondamentale il potenziamento della collaborazione con le Agenzie dell'Onu per ampliare i programmi di rimpatrio volontario assistito dai Paesi di transito verso i Paesi di origine", ha aggiunto Piantedosi che, a proposito del traffico di migranti e alla tratta di persone, sottolinea: "Si tratta di crimini particolarmente odiosi che integrano una grave violazione del diritto internazionale e arrecano un'offesa non solo alla dignità delle persone coinvolte ma anche al diritto di ogni Stato sovrano di regolamentare l'ingresso dei cittadini stranieri nel proprio territorio". Il ministro ha spiegato che "proprio ieriin occasione del Consiglio Affari Interni a Bruxelles ho sottoposto ai colleghi europei una serie di iniziative per affrontare questa sfida epocale, riconducibili a due pilastri essenziali". "Da un lato - ha aggiunto - la necessità di potenziare la collaborazione con i Paesi di origine e transito dei flussi, per rafforzare la cooperazione di natura investigativa e rendere più efficace la risposta repressiva contro i trafficanti. Dall'altro lato, la necessità di agire concretamente sulle cause della migrazione e offrire ai migranti delle alternative legali ai loro progetti migratori". "Stiamo approfondendo, insieme con il ministero degli Esteri, Oim e Unhcr, soluzioni innovative per il governo dei flussi ispirate al cosiddetto 'approccio basato sulle rotte'. Si tratta di sviluppare un piano finalizzato alla gestione ordinata dei flussi lungo le rotte che dai Paesi subsahariani portano alle coste del Mediterraneo", ha detto il ministro per il quale i "punti di forza" del piano sarebbero "la creazione di corridoi di protezione per coloro che ne hanno bisogno, nello sviluppo socio-economico dei territori di transito, e il potenziamento del sistema dei ritorni accompagnati nei Paesi di origine". "Risulta evidente che una capillare presenza delle autorità e delle organizzazioni onusiane lungo le rotte - ha aggiunto - offrirebbe ai migranti una realistica alternativa alla migrazione illegale e toglierebbe ossigeno ai network criminali".

L'Italia ha "un'importante collaborazione in atto con i colleghi francesi, con cui abbiamo assunto la leadership di uno dei più rilevanti programmi della Commissione europea, per il contrasto alle reti di trafficanti in Nord Africa. Si tratta di un progetto che consentirà di sviluppare direttamente nei Paesi interessati azioni specifiche per il rafforzamento della cooperazione di polizia e giudiziaria, in prima battuta con la Tunisia e a seguire con Marocco, Egitto, Algeria e Libia". "A livello europeo, l'Italia ha inoltre recentemente avanzato la proposta di attivare una task-force operativa per le investigazioni in materia di traffici di esseri umani in stretta collaborazione con Europol - ha ricordato il capo del Viminale -. È evidente, tuttavia, che una strategia vincente non può prescindere da iniziative anche nei principali Paesi di origine dei flussi".

"La collaborazione con sistema Onu è fondamentale (nella lotta al traffico di esseri umani, ndr) . Meloni lo ha ricordato pochi giorni fa alle Nazioni Unite, dobbiamo ingaggiare una guerra totale senza sconti ai trafficanti di esseri umani". A dirlo a Palermo è stato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, aggiungendo: "L'impennata degli sbarchi impone riflessione seria sulla organizzazioni criminali nella gestione dei migranti. L’impegno in questa lotta (contro i trafficanti di esseri umani, ndr) deve unire le Nazioni delle due sponde del Mediterraneo, così come quelle dell’Africa e dell’Europa, e dei nostri principali partner e alleati". Secondo Nordio "per fronteggiare le emergenze globali che mettono a rischio i diritti umani e lo stato di diritto serve una risposta unitaria. Per questo vorrei lanciare una proposta: avviare una cooperazione rafforzata con gli Stati firmatari della convenzione di Palermo che intendono irrobustire la cooperazione giudiziaria fra di loro, al fine di combattere il traffico di migranti e la tratta di esseri umani”. "Guardando al futuro, noi siamo pronti a potenziare la nostra rete di magistrati di collegamento nella regione del cosiddetto Grande Mediterraneo e dell’Africa Sub-sahariana. Abbiamo al riguardo esperienze di collaborazioni molto soddisfacenti", ha aggiunto Nordio. Il guardasigilli ha citato un’operazione congiunta con le autorità giudiziarie della Nigeria, "portata a termine all’inizio di quest’anno, con l’estradizione verso l’Italia della leader di una rete internazionale di traffico di essere umani col fine di prostituzione".