Torino, 03 ott. - (Adnkronos) - “Le Regioni sono consapevoli che l’Italia sarà più sostenibile ed equa se saprà rafforzare le infrastrutture materiali e immateriali strategiche per il nostro Paese nel segno della sostenibilità economica, sociale e ambientale, ma anche tecnologica, al fine di non dipendere nelle filiere produttive strategiche da paesi terzi che rischiano di detenere le chiavi del nostro sistema produttivo e del nostro sviluppo”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimo Fedriga, nel discorso conclusivo al festival delle Regioni. “Un obiettivo - ha aggiunto - questo, che vogliamo perseguire accanto al Governo, collaborando alla realizzazione della transizione ecologica, energetica e digitale, sfruttando la fondamentale leva dei fondi del Pnrr e della Programmazione europea ‘21-‘27. Se infatti le transizioni ecologica ed energetica sono un’urgenza per la salvaguardia del nostro Pianeta, la transizione digitale è necessaria per semplificare e rendere più efficienti i servizi, migliorare il rapporto tra cittadini e istituzioni e trainare l’innovazione del Paese”. Rilevando che la realizzazione delle infrastrutture “non può prescindere da un’adeguata e continua collaborazione tra Stato ed Enti territoriali giacché esse influenzano la produttività dell'intero sistema economico, le scelte di localizzazione delle imprese sul territorio, la vita sociale dei cittadini”, Fedriga ha evidenziato che il tavolo dedicato allo sviluppo ha affrontato la questione della perequazione infrastrutturale tra territori e tra città e aree interne. A questo proposito, il presidente della Conferenza delle Regioni ha ribadito la necessità di “realizzare i grandi corridoi europei che costituiranno l’occasione per una più capillare infrastrutturazione delle diverse aree regionali. Lo sviluppo dovrà essere accompagnato da processi di rigenerazione urbana e dal potenziamento dei collegamenti tra aree interne e aree metropolitane e, all’interno di quest’ultime, tra le periferie e il centro, rilanciando ed implementando i servizi del trasporto pubblico locale”. “Occorre-ha continuato- investire in infrastrutture, materiali e immateriali, moderne e sostenibili, migliorare la qualità di vita e aumentare la competitività del sistema economico, globale e delle comunità locali. Ciò contribuirà a sviluppare l’incentivazione dell’industria turistica che, insieme al patrimonio naturalistico e culturale, rappresentano un asset fondamentale per l’economia del nostro Paese”. Le Regioni rinnovano "la propria disponibilità a lavorare con il Governo per la realizzazione degli investimenti prioritari del Pnrr e sono pronte a collaborare per una nuova stagione di politiche di semplificazione”. “Le Regioni sono la 'piattaforma della coesione sociale' e costituiscono una risorsa per la crescita e competitività del Paese. Per questo - ha ricordato - lo scorso anno abbiamo voluto procedere alla sottoscrizione dell’Intesa di Istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, al fine di rafforzare il Patto di collaborazione tra noi Presidenti per ricercare soluzioni condivise al di là delle differenziazioni politiche e territoriali. Una collaborazione che abbiamo rafforzato nel corso di questi mesi ma che è frutto di una storia lunga quarantadue anni improntata alla condivisione, al confronto e alla individuazione delle migliori politiche” . “Una collaborazione che vogliamo oggi rinnovare -ha detto rivolto a Giorgia Meloni-, offrendoLe il nostro contributo anche in vista delle difficili sfide che il Governo dovrà affrontare nei prossimi mesi a partire dalla prossima legge di bilancio 2024. Su questo, signor Presidente, sono a proporLe un metodo di lavoro caratterizzato dalla individuazione condivisa degli interventi necessari e prioritari di competenza regionale”. “Occorre grande senso di responsabilità per condividere le necessità e pervenire alla riscrittura di un ‘Patto per la Salute’”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni ha evidenziato come dalle due giornate di confronto sia “emersa la difficoltà di rispondere alla duplice sfida dell’invecchiamento e della cronicizzazione, che genera un incremento di consumi sanitari e una strutturale trasformazione della domanda di prestazioni in termini di assistenza domiciliare e prossimità”. “Per questo - ha osservato - occorre investire su una sanità più vicina al cittadino, costruendo le prestazioni sul paziente, incrementando la prevenzione, intervenendo, dunque, sul rafforzamento dell’assistenza domiciliare, della telemedicina e dell’assistenza da remoto. Sono necessarie, signor Presidente, azioni per ridisegnare, innovare e perequare le infrastrutture per la salute rendendole in tutto il territorio nazionale all’altezza delle grandi trasformazioni demografiche, sociali, sfruttando le nuove tecnologie anche per superare i principali gap infrastrutturali”.