(Adnkronos) - Niente da fare per la possibile proroga del Superbonus 110% o 90% per i condomini. Le commissioni Ambiente e Industria del Senato hanno infatti respinto gli emendamenti al disegno legge per la conversione del Decreto Asset e Investimenti che, appunto, proponevano una proroga delle agevolazioni fiscali di 3, 6 o 12 mesi per i condomini i cui lavori si trovano ad un buono stato di avanzamento. In realtà la bocciatura degli emendamenti era nell'aria, specie considerando che il Governo ha manifestato in diverse occasioni la sua contrarietà al Superbonus, i cui effetti economici negativi sono stati sottolineati anche all'interno della Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef) recentemente approvata. In particolare, secondo il Governo i bonus edilizi invece che stimolare il settore edile e l'intera economia, avrebbero provocato un buco da 109 miliardi di euro nelle casse statali, di cui 13 miliardi dovuti a frodi. Senza contare che, sempre secondo fonti governative, il rapporto deficit/PIL sarebbe salito di un punto percentuale, raggiungendo il 5,3%, unicamente a causa degli effetti negativi del Superbonus 110%. Nel dettaglio, alcuni degli emendamenti presentati proponevano una proroga del Superbonus a tutto il 2024, altri la richiedevano solo fino al 31 marzo 2024, altri ancora al 30 giugno 2024, ma solo nel caso in cui i condomini avessero completato almeno il 30% del totale dell'intervento entro fine 2023. Dunque, ipotesi proroga svanita, nonostante le speranze riposte da parte di cittadini, lavoratori ed associazioni di categoria come l'Ance. Rimane invece in vigore la possibilità di usufruire del Superbonus al 70% per tutto il 2024 per i lavori non conclusi nel 2023. Sulla questione della proroga del Superbonus ha pesato molto anche il tema dei crediti bloccati che di fatto in molti casi impediscono alle imprese di portare avanti i cantieri. Si pensi che secondo la Confederazione Nazionale dell'Artigianato, sarebbero oltre 20 mila i condomini con lavori iniziati, ma non ancora terminati e, potenzialmente, a rischio blocco totale.