Roma, 18 ott. (Adnkronos Salute) - "Dal 2015 sono iniziate delle sperimentazioni che stanno prospetticamente sovvertendo il paradigma dei trattamenti finora utilizzati. Stiamo andando verso un concetto di medicina di precisione. Attraverso farmaci altamente innovativi infatti si può andare a bloccare l’attività degli autoanticorpi che inducono la miastenia grave”. Lo ha detto Renato Mantegazza, direttore della struttura complessa di Neuroimmunologia e Malattie neuromuscolari dell’Irccs Istituto neurologico Carlo Besta di Milano, a margine della conferenza stampa organizzata oggi da Argenx a Milano con l’intento di diffondere la conoscenza e l’informazioni sulla rara malattia autoimmune.  “Diagnosticare in fretta la miastenia grave - aggiunge - è molto importante proprio per le caratteristiche intrinseche della malattia. Se non identificata, infatti, si possono correre dei rischi anche di morte e quindi è del tutto evidente che prima si diagnostica, meglio è. Questa malattia è poco conosciuta e quindi spesso anche i medici non pensano alla miastenia, quando visitano un paziente. Proprio per questo, il primo step importantissimo - conclude Mantegazza - è diffondere conoscenza sulla miastenia e fare in modo che la malattia sia riconosciuta il più in fretta possibile”.