(Adnkronos) - Si avvicina la scadenza del 31 dicembre 2023, una data che segna il termine della possibilità di beneficiare del superbonus al 110% per la maggior parte dei beneficiari. Con il termine di fine anno, per la maggior parte degli interventi che rientrano nell’agevolazione edilizia, si conclude l’applicazione della maxi aliquota introdotta dal decreto Rilancio. Lo stesso vale per il superbonus al 90%. Per le villette e le unifamiliari il destino del superbonus è segnato, mentre i condomini potranno proseguire i lavori fino al 2025, ma con una progressiva riduzione dell’agevolazione.

Una data che i contribuenti impegnati nel superbonus devono segnare in calendario è la scadenza del 31 dicembre 2023. Il termine è importante innanzitutto per chi realizza lavori in villette o unifamiliari. Chi ha già iniziato gli interventi, e ha realizzato almeno il 30 per cento degli stessi entro il 30 settembre 2022, può continuare a beneficiare dell’aliquota del 110% fino alla fine dell’anno. In altre parole, la maxi agevolazione spetta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023. La proroga della scadenza, in calendario lo scorso 30 settembre, è stata prevista dal decreto Asset, la cui legge di conversione n. 136/2023 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 9 ottobre scorso. Il termine del 31 dicembre 2023 riguarda anche i condomini che possono ancora beneficiare dell’agevolazione in forma piena. L’accesso al superbonus 110% è permesso nel rispetto di specifici requisiti: presentazione della CILAS e adozione della delibera assembleare con l’approvazione dell’esecuzione dei lavori entro il 25 novembre 2022. L’aliquota massima è prevista anche per gli interventi di demolizione e ricostruzione. In questo caso il titolo abilitativo per l’avvio degli interventi deve essere stato acquisito entro il 31 dicembre 2022. Anche per le case popolari, IACP, il superbonus è previsto al 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, a patto che sia stato realizzato almeno il 60% degli interventi entro il 30 giugno 2023. Ci sono infine due eccezioni che permettono di accedere all’agevolazione al 110 per cento fino al 31 dicembre 2025. La maxi detrazione oltre la scadenza di fine anno è prevista in primo luogo per gli interventi di riparazione o ricostruzione a seguito degli eventi sismici. L’agevolazione in forma piena spetta anche per gli interventi realizzati da enti del Terzo settore, nel rispetto dei requisiti del comma 1, lettera c), dell’articolo 9 del Decreto Aiuti-quater, ovvero dai soggetti che prestano servizi socio-sanitari e assistenziali nelle strutture sanitarie.

A partire dalle spese sostenute nell’anno in corso l’agevolazione viene progressivamente ridotta. L’aliquota scende dal 110 al 90% per gli interventi realizzati sulle villette e sulle unifamiliari a partire dallo scorso 1° gennaio. L’accesso al superbonus per il 2023 è permesso nel rispetto dei limiti previsti dal decreto Aiuti quater. L’immoble deve essere adibito ad abitazione principale e il contribuente deve avere un reddito non superiore a 15.000 euro. Il calcolo deve considerare i parametri legati alla composizione del nucleo familiare, applicando le regole sul quoziente familiare. Si devono considerare gli importi posseduti complessivamente nell’anno precedente, dal contribuente e dal proprio nucleo familiare, dividendo la somma per i parametri riportati nella tabella riassuntiva. La scadenza di fine anno interessa anche i condomini che non rispettano i requisiti per rientrare nella maxi detrazione al 110% e che sostengono le spese per gli interventi del superbonus nel 2023. Per i lavori eseguiti, con spese affrontate a partire dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2023, l’agevolazione è stata infatti ridotta al 90% dall’articolo 9 del Decreto Aiuti quater. Il governo ha escluso proroghe per il 2024, sebbene siano state richieste da diverse associazioni di categoria tra le quali l’ANCE, l’associazione nazionale costruttori edili.

Oltre ai casi già menzionati dei soggetti che potranno continuare a beneficiare del superbonus al 110% anche oltre la data del 31 dicembre 2023, l’agevolazione spetterà in forma ridotta anche a chi ha intrapreso lavori in condomini. A partire dal 1° gennaio prossimo e fino al 31 dicembre 2024, l’agevolazione sarà ridotta: la detrazione o l’importo del credito d’imposta (per chi non rientra nel divieto di cessione del credito e dello sconto in fattura) spetterà nella misura del 70% delle spese sostenute. Un’ulteriore riduzione è prevista per le spese sostenute tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025. La misura dell’agevolazione scenderà ancora, al 65%. Nel disegno di legge di bilancio 2024, approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 ottobre scorso, non sono previsti interventi sul superbonus. Se il testo verrà approvato dal Parlamento senza modifiche alla disciplina dell’agevolazione si continueranno ad applicare le regole attualmente in vigore.