Roma, 10 nov. - (Adnkronos) - Matteo Salvini minaccia la precettazione in vista degli scioperi dei prossimi mesi. "Guai a mettere in dubbio il diritto allo sciopero - ha detto il ministro delle Infrastrutture e del Trasporto - Ma non si può negare il diritto al lavoro di milioni di lavoratori. Non si può fermare il Paese per 24 ore". "Casualmente poi questi scioperi sono il lunedì o il venerdì - ha sottolineato - Bene ha fatto la Commissione di garanzia a chiedere un contingentamento. Scioperare per 4 ore è legittimo, per 24 ore no. Se i sindacati aderiranno, bene, altrimenti c'è lo strumento della precettazione previsto dalla norma. Vorrà dire che mi prenderò la mia quota parte di attacchi" Immediata la replica della Cgil. “Questo è un attacco al diritto di sciopero, un modo arrogante. In Italia non sono i ministri che decidono quante ore di sciopero si programmano e se si fanno o no, è diritto delle persone decidere se vogliono aderire o no a uno sciopero”, ha detto il segretario generale Maurizio Landini. “Questa è una logica arrogante - ha continuato Landini - perché Salvini pensa di poter stabilire quando gli scioperi sono validi: il diritto allo sciopero è garantito dalla costituzione. Noi stiamo rispettando tutte le leggi e c’è un confronto aperto con la commissione di garanzia, non capisco perché debba intervenire il ministro a condizionare la discussione che si sta facendo”. Tra l’altro, ha aggiunto il segretario generale della Cgil Landini, “anche nel settore trasporti sono stati proclamati scioperi da altri sindacati per 24 ore e il ministro non ha detto nulla; siccome questo è uno sciopero contro le politiche del governo, adesso salta fuori tentando di mettere in discussione questo diritto. Ma da questo punto di vista non mi impressiono più di tanto perché le ultime volte che lo ha fatto c’è stata un’adesione più alta di quella che si pensava, quindi rischia di aiutare a far riuscire meglio lo sciopero”. “Non è un ministro che può decidere quale deve essere la durata di uno sciopero, diritto garantito, sia beninteso, dalle leggi e dalla Costituzione. E ricordiamo al ministro Salvini che il sindacato è sempre rispettoso delle regole”, hanno scritto in una nota i segretari confederali di Cgil e Uil Maria Grazia Gabrielli e Emanuele Ronzoni.