'progettazione sostenibile o a zero emissioni è parte della soluzione' Roma, 14 nov. (Adnkronos/Labitalia) - "Non possiamo nascondere che la situazione è grave: non è ambientalismo o catastrofismo, occorre essere realisti e correre ai ripari. Che sono: applicare quanto prima l’Accordo di Parigi per arrivare a zero emissioni nel 2050, in modo da rimanere sulla soglia più bassa del rischio climatico. Non farlo vuol dire arrivare a 4, 5 gradi in più a fine secolo, limite che segna l’ingresso in una dimensione climaticamente inesplorata, con rischi inimmaginabili per le generazioni future. I dati ci sono e sono sufficienti per prendere le nostre decisioni. Mancano invece consapevolezza e volontà di azione". Così Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico, nell'intervento da remoto al convegno nazionale 'Valore Geometra' presso l'Auditorium Antonianum di Roma. “A questo punto ogni azione -ha sottolineato- è prioritaria e il ruolo svolto dai geometri che realizzano il progetto è fondamentale. In Europa il 40% di consumo di energia e il 36% delle emissioni di gas serra viene dal comparto edilizio, composto da residenziale, commerciale e industriale". "Ecco che la progettazione sostenibile o a zero emissioni del geometra, sia egli un libero professionista o un funzionario tecnico di una pubblica amministrazione, diviene parte della soluzione, intervenendo nelle due grandi strategie di contenimento del cambiamento climatico: la mitigazione e l’adeguamento. Il ruolo del progettista è enorme”, ha concluso.